Le prime vittime dell'ordine esecutivo
emesso dal presidente Donald Trump, che blocca per 4 mesi
l'ingresso di rifugiati negli Usa, sono decine di migliaia di
uomini, donne e bambini, tra i più vulnerabili al mondo, in fuga
da guerra e persecuzioni: oltre 20 mila secondo le stime dell'
Unhcr, in prevalenza siriani, che subiranno gli effetti
immediati della chiusura delle frontiere americane. E' quanto
denuncia Oxfam, che condanna nettamente il provvedimento e
lancia un appello al Governo italiano, affinché si esprima
pubblicamente chiedendo l'annullamento del provvedimento all'
amministrazione statunitense.
In una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio
Gentiloni, Oxfam chiede al Governo italiano di lanciare un
segnale di apertura e condivisione di responsabilità alla
comunità internazionale, offrendosi di accogliere una quota di
quei rifugiati che nei prossimi mesi non potranno trovare
un'accoglienza sicura negli Stati Uniti. Oxfam inoltre chiede al
Governo italiano di accelerare i tempi per il reinsediamento di
tutti i rifugiati che il nostro paese si è impegnato ad
accogliere: ad oggi solo un terzo di questi è effettivamente
arrivato sul nostro territorio.
Infine, alla vigilia dell'incontro informale tra capi di
stato e di governo, che si terrà domani a Malta, Oxfam chiede al
Governo italiano che la discussione sulle proposte di
cooperazione con la Libia metta al centro "la necessità di
migliorare le condizioni di vita in quel territorio e la
necessità di proteggere i migranti, non quella di bloccare il
loro arrivo in Europa. L'ultima cosa di cui avremmo bisogno è un
piano con il quale i leader europei si impegnano a finanziare le
autorità libiche, in un paese in pieno conflitto, per delegare
loro il controllo dei confini esterni del continente".
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