Ogni anno 6 milioni di bambini muoiono per cause prevenibili e i bambini che provengono da famiglie povere hanno il doppio delle probabilità di morire prima di compiere cinque anni rispetto a quelli di famiglie benestanti: "nonostante gli enormi progressi fatti dall'approvazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, nel 1989, i diritti di milioni di bambini vengono ancora oggi quotidianamente violati". E' quanto denuncia l'Unicef Italia in occasione della Giornata internazionale dell'Infanzia.
"Quando un bambino muore è un dramma, ma quando muore per cause prevenibili è un dramma inaccettabile", ha detto il presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, durante l'incontro "Una storia bellissima - Unicef: 70 anni dalla parte dei bambini", oggi a Roma.
50 milioni di bambini, ha ricordato l'Unicef, sono stati sradicati dalle loro case, di questi 28 milioni sono sfollati a causa del conflitto. I bambini intrappolati in aree sotto assedio, compresa la Siria, l'Iraq e la Nigeria del Nord, corrono maggiori rischi di vedere i loro diritti violati, a causa degli attacchi contro le scuole, gli ospedali e le loro case. A livello globale, circa 250 milioni vivono in paesi colpiti dal conflitto. Circa 385 milioni di persone vivono in condizioni di povertà estrema e più di 250 milioni di bambini in età scolare non stanno ricevendo un'istruzione. Circa 300 milioni di bambini vivono in aree in cui si raggiungono i livelli più alti al mondo di inquinamento esterno dell'aria, superando di sei volte o più le linee guida internazionali.
"Dobbiamo fermare queste violazioni - ha giunto Guerrera - investendo di più per raggiungere i bambini maggiormente vulnerabili, altrimenti pagheremo il prezzo di un rallentamento della crescita, di una maggiore disuguaglianza e di una minore stabilità".
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