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Corea Nord: non solo nucleare, ma anche nodo diritti umani

Corea Nord: non solo nucleare, ma anche nodo diritti umani

Forum ANSA in collaborazione con Centro Studi Internazionali

ROMA, 19 ottobre 2016, 18:40

Redazione ANSA

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Round Table all 'Ansa con una delegazione sudcoreana - RIPRODUZIONE RISERVATA

Round Table all 'Ansa con una delegazione sudcoreana - RIPRODUZIONE RISERVATA
Round Table all 'Ansa con una delegazione sudcoreana - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Parlare di Corea del Nord induce inevitabilmente a pensare ai test missilistici di Pyongyang e alla minaccia del nucleare. Ma c'è un'altra, enorme questione, molto spesso dimenticata e che riguarda il rispetto dei diritti umani.
    E' quanto è emerso al forum organizzato dall'ANSA, in collaborazione con il Centro Studi Internazionali (Ce.S.I), dal titolo 'The multiple aspects of North Korea's threat and its implication for international security' alla presenza, tra gli altri, dell'ambasciatore della repubblica di Corea in Italia, Yong-joon Lee, il presidente del Ce.S.I, Andrea Margelletti, l'ambasciatore Jung-Hoon Lee, esponente di Seul  che si occupa di diritti umani in Nord Corea, il presidente della commissione Affari internazionali al Parlamento italiano, Fabrizio Cicchitto, il vicedirettore dell'ANSA, Stefano Polli, il consulente del Pd per l'Asia, Ugo Papi.
    "Nella Corea del Nord c'è una delle peggiori situazioni al mondo per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani", dice l'ambasciatore Jung-Hoon Lee. "L'inchiesta condotta dalla commissione dell'Onu ha concluso che esistono crimini commessi in quel Paese e che la condizione dei diritti umani non ha eguali nel mondo contemporaneo", aggiunge. E ancora: "La Corea del Nord viola ognuno dei 30 articoli della dichiarazione Onu (sui diritti umani, ndr): campi di prigionia, esecuzioni in pubblico, nessuna libertà per viaggiare o di religione. La situazione delle donne è particolarmente deplorevole perché molte di loro tentano di disertare in Cina (le donne rappresentano l'80% dei disertori) e perché sono soggetti al traffico di essere umani". Secondo l'ambasciatore, "è importante che la comunità internazionale, in particolare l'Unione Europea e l'Italia, continuino a far sentire la propria disapprovazione e condanna su quanto succede nella Corea del Nord".
    Secondo Cicchitto, "occorre affrontare il problema in modo più incisivo. Le questioni che riguardano la Corea del Nord e il lancio dei missili sono oggetto di attenzione episodica, ma rappresentano un problema serissimo. Credo che il Parlamento italiano debba fare una riflessione molto più attenta di quanto sia avvenuto in passato". "Bisogna aumentare in maniera sensibile le operazioni per far arrivare nella Corea del Nord mezzi di informazioni e informazioni su quanto avviene all'estero", dice il presidente del Ce.S.I, Margelletti il quale aggiunge: "E' attraverso la consapevolezza di un popolo che si inizia a ragionare in termini di democrazia e libertà". Secondo l'ambasciatore Lee, "i test missilistici di Pyongyang mostrano una completa indifferenza per il rispetto dei diritti umani, le cui violazioni sono le peggiori al mondo". Ugo Papi si dice alquanto pessimista "perché ne parliamo da molti anni e la comunità internazionale ha cercato di usare diversi strumenti, ma ha fallito". Secondo il consulente del Pd per l'Asia, l'Europa "dovrebbe usare i legami diplomatici con la Cina per avviare un dialogo". In questo, "è importante il ruolo del Parlamento. Potremmo coordinare missioni nella Corea del Nord come fanno gli altri Paesi e i media possono avere un ruolo importante".
   

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