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Rai, l'Anac e il nodo delle nomine dei dirigenti esterni

Rai, l'Anac e il nodo delle nomine dei dirigenti esterni

19 settembre 2016

ROMA, 03 gennaio 2017, 21:13

Redazione ANSA

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Il presidente dell 'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente dell 'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente dell 'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Roma, 19 settembre 2016 - La rottura, clamorosa, tra il consiglio di amministrazione e il dg alla fine non c'e' stata. Dopo giornate di tensione e bozze di documenti che avrebbero significato nei fatti una sfiducia nei confronti del vertice di Viale Mazzini, il cda ha deciso di avallare la linea che Antonio Campo Dall'Orto intende seguire dopo la delibera dell'Anac che ha rilevato irregolarita' nelle nomine dei dirigenti esterni. Nessuna presa di distanza dunque, almeno per il momento. I consiglieri attendono si' risposte rapide sui casi piu' delicati sollevati dall'Autorita', ma hanno preso atto della correttezza dell'iter che la tv pubblica intende ora seguire. Anche perche' il dg, in premessa, ha escluso una responsabilita' diretta del cda nella scelta dei nomi. I consiglieri, e' stato spiegato, hanno si' contribuito all'individuazione dei singoli ruoli, ma non hanno partecipato alle nomine. Tale impostazione escluderebbe, dunque, quei rischi di richieste di risarcimento da parte della Corte dei Conti, che avevano indotto i consiglieri a prendere in considerazione l'opportunita' di un documento di autotutela. Non sara' il settimo piano di Viale Mazzini, insomma, il teatro della resa dei conti tra il dg e la maggioranza che lo ha designato, ma che ora non e' piu' cosi' compatta nel sostenerlo. I consiglieri eletti dal Pd gia' in una pre riunione hanno escluso il loro appoggio ad una linea troppo dura nei confronti del vertice. Cosi', dopo aver ascoltato la relazione del dg, hanno chiesto, in particolare, una rapida soluzione del caso del capo della sicurezza Genseric Cantournet, su cui sussiste un'ipotesi di conflitto di interessi, perche' ad effettuare la selezione sarebbe stata la societa' del padre. Anche sul tetto agli stipendi si attende una decisione nel prossimo consiglio di amministrazione. E' andata avanti la discussione sul documento di autoregolamentazione delle retribuzioni, nel quale si mettono in relazione i compensi con merito e risultati. Il testo fa riferimento alla situazione di mercato e non contiene il tetto agli stipendi previsto nel ddl sull'editoria, che qualora venisse approvato in via definitiva dovra' essere ovviamente recepito. "La norma sul tetto agli stipendi e' semplicistica e potrebbe essere riveduta - sostiene il consigliere Carlo Freccero -. Ci sono infatti rischi di cause per certe posizioni apicali, per cui si dovrebbe intervenire in maniera opportuna". L'ex direttore di Rai2 si lascia andare poi ad un'analisi politica della situazione. "Tutto quello che sta accadendo - spiega - e' un'aggressione alla Rai con una battaglia interna al Pd. Il vero problema nasce dalla nuova legge che da' tutto il potere all'ad ed e' completamente sbagliata. Per questo assistiamo a una messinscena interna al Pd tra chi vuole sfiduciare il dg e chi non vuole farlo". "L'Anac non ci prescrive nulla, ma osserva il nostro operato e consiglia alcuni comportamenti - afferma invece Guelfo Guelfi -. L'impegno del dg e' produrre risposte di merito e di sottoporle all'Anac dopo un confronto con il cda".

Usigrai, nonostante Anac nulla su dirigenti esterni
(Roma, 14 novembre 2016) - "Oggi sono due mesi esatti dalla pesante censura dell'Autorita' Anticorruzione nei confronti della Rai per le assunzioni dei dirigenti esterni, ma nulla e' accaduto. Ricordiamo che l'Anac ha rilevato gravi carenze nelle procedure per la trasparenza: dal totale mancato ricorso al job posting fino all'accertamento di un conflitto di interessi per l'assunzione di un dirigente attraverso la societa' del padre. E la Rai cosa fa? Nulla, un'alzata di spalle". A sottolinearlo e' l'esecutivo Usigrai in una nota. "Ma quale segnale si da' ai cittadini se passa l'idea che il Servizio Pubblico possa ignorare una delibera dell'Anticorruzione?", si chiede il sindacato dei giornalisti Rai. "Rispettosamente non entriamo nel merito delle valutazioni che sono di competenza della Corte dei Conti, che - come e' noto - ha da tempo tutte le carte sul proprio tavolo. A questo punto, ci auguriamo un intervento da parte delle istituzioni, dall'azionista alla commissione di Vigilanza, per sapere cosa la Rai intenda fare con urgenza per individuare i responsabili di quelle violazioni e per ripristinare le regole".

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