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Renzi: "Italia non arretra". Mattarella rientra in Italia

Renzi: "Italia non arretra". Mattarella rientra in Italia

Mattarella interrompe viaggio Stato. La lunga scia di sangue degli italiani colpiti dall'Isis

ROMA, 03 luglio 2016, 09:32

Redazione ANSA

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Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Ore d'angoscia e di sangue e nove morti italiani in Bangladesh. "Siamo come una famiglia che ha subito una perdita dolorosa ma che non ha nessuna intenzione di darla vinta a chi pensa che la distruzione dei nostri valori sia l'obiettivo al quale consacrare la propria esistenza. Noi siamo più forti": Matteo Renzi ha la voce incrinata da un'emozione forte e il viso stanco per le ore notturne passate a sperare, in contatto con le famiglie degli undici ostaggi e con le autorità bengalesi. Siamo come una famiglia dice il premier.

E il Presidente Sergio Mattarella torna a casa, interrompe la sua visita di Stato in America Latina, si limita agli incontri strettamente istituzionali a Città del Messico, "per partecipare al lutto della nazione e rendere omaggio alle vittime". "Davvero un prezzo molto alto per l'Italia. Ora una risposta unanime per questo orrore senza confini", si addolora il Capo dello Stato. Ancora giorni di dolore, ancora bare da accogliere, ancora sgomento. Siamo "davanti alla tragedia, l'ennesima, di un estremismo radicale di matrice islamica che continua a trascinare nel sangue le storie di innocenti in tante parti del mondo", dice il premier in una breve dichiarazione alla stampa a Palazzo Chigi.

 

"L'Italia tutta insieme, tutta intera, tutta unita oggi dia un messaggio di dolore e di compassione, pianga le lacrime della solidarietà e del cordoglio, ma dia anche un senso di grande determinazione, forza, decisione. L'Italia non arretra. Davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, gli italiani sono colpiti ma non piegati. Un popolo tenace". Adesso un velivolo della presidenza del consiglio dei ministri è in volo verso il Bangladesh, la priorità è stringersi intorno al dolore delle famiglie, rispettare il loro diritto di sapere per prime. "A Dacca e ovunque nel mondo il terrorismo non vincerà. Difenderemo sempre diritti e libertà. Mi stringo a tutte le vittime e ai loro cari", assicura il Presidente del Senato Pietro Grasso.

"Il bilancio è il più tragico che si potesse temere, e al dolore per la strage si aggiunge l'orrore per i modi particolarmente efferati con i quali i terroristi islamisti hanno dato la morte agli ostaggi", porta il cordoglio della Camera dei Deputati la Presidente Laura Boldrini. Non cade nel vuoto l'appello di Renzi "a tutte le forze politiche e sociali di questo Paese per vivere insieme questa pagina di dolore, nella assoluta convinzione che non faremo mancare nessun tipo di impegno, perchè i valori che fanno grande l'Italia e la rendono un punto di riferimento nella lotta per la civiltà nel mondo possono esser difesi ovunque". Non ci sono margini per trattare con i terroristi del Daesh, è la risposta unanime che va dal Pd alla Lega. E per una volta non è fuori dal coro il leader leghista Matteo Salvini, che sprona ad "attaccare l'ISIS, ovunque e con ogni mezzo". Le bandiere sono a mezz'asta al Quirinale e a Palazzo Chigi.

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