Produrre un iPhone SE, il melafonino
da 4 pollici lanciato la settimana scorsa e ora prenotabile
anche in Italia, costa appena 160 dollari, di cui 156 dollari di
materiali e il resto di manifattura, a fronte di un listino di
399 dollari (509 euro in Italia). A rivelare i margini di Apple,
al solito elevati, sono i ricercatori di iSuppli Ihs. Le vendite
del dispositivo, iniziate giovedì scorso in 13 Paesi, non
sembrano però decollare. Per Ming-Chi Quo, analista di Kgi
Securities esperto del mondo Apple, le vendite sono "fiacche".
L'indagine di iSuppli Ihs stima in 160 dollari il costo di un
iPhone SE con memoria da 16 GB. Il modello da 64 GB è ancora più
redditizio: costa 171 dollari ed è venduto a 499 dollari.
Margini simili non sono una novità. Gli stessi analisti hanno
valutato che la produzione di un iPhone 6S costi 211,50 dollari
a fronte di un listino di 649 dollari. L'iPhone 6S Plus costa
236 dollari e si vende a 749. Apple ha tuttavia sempre smentito
tali cifre, definendole lontane dalla realtà. I calcoli,
infatti, non tengono conto dei costi ulteriori sostenuti, dalla
ricerca alla distribuzione, dal software alla pubblicità.
L'iPhone SE, insieme al nuovo iPad Pro da 9,7 pollici, è nel
frattempo prenotabile anche in Italia. Le consegne sono previste
tra il 12 e il 14 aprile. Nei Paesi in cui le vendite sono
iniziate il 31 marzo - tra i quali Usa, Cina, Francia, Germania
e UK - i primi 3-4 giorni di commercializzazione sembrano non
essere stati entusiasmanti. Quo parla di vendite "fiacche", non
in grado di rilanciare il mercato degli smartphone della Mela.
Per l'analista, Apple nel 2016 commercializzerà tra 190 e i 210
milioni di iPhone contro i 232 milioni del 2015.
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