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Ue: Renzi, "Non battiamo pugni sul tavolo per qualche decimale in più. Ce li possiamo prendere senza"

Ue: Renzi, "Non battiamo pugni sul tavolo per qualche decimale in più. Ce li possiamo prendere senza"

Premier riferisce alle Camere in vista Consiglio Ue

17 febbraio 2016, 20:59

Redazione ANSA

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Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il premier Matteo Renzi riferisce alle Camere in vista del Consiglio europeo di domani. "Sul tavolo del consiglio Ue di domani - ha detto il premier - ci sono vari dossier, dal referendum inglese all'immigrazione. Ma il fil rouge è uno: se nei prossimi anni l'Europa torna ad essere comunità o sarà solo un contratto". "L'Ue è nata quando i muri sono stati abbattuti e se questo non lo dice una generazione di leader zigzaganti che si preoccupa più dei consenso che del momento storico, toccherà a noi italiani dire che l'Ue è nata non per arginare il mondo che sta fuori, ma come un luogo entusiasmante da attirare la parte migliore del mondo e se ciò non accade esiste un problema Europa e noi come italiani abbiamo il dovere e diritto di segnalarlo". "Condivido la felice intuizione del senatore Mazzoni, di definire l'Italia come un Paese che sta facendo i compiti mentre l'Europa non li sta facendo ancora. Sono d'accordo. E non sono accusabile di lesa maestà per questo. Né credo sia un modo per venire meno alla nostra storia, anzi".

I decimali in più possiamo prenderli senza battere i pugni sul tavolo - "Solo chi non vuole vedere, può giudicare la nostra la posizione in Ue come quella di chi batte i pugni sul tavolo per ottenere un decimale in più. Il decimale in più ce la possiamo prendere senza: abbiamo il deficit più basso negli ultimi dieci anni, siamo terzi dopo Germania e Olanda per contenimento del debito". "Spagna e Regno Unito hanno fatto un abbassamento di tasse totalmente finanziato in deficit. Se dobbiamo prenderci spazi economici pensate che sia questa la strada?", aggiunge.

Il capitolo Brexit - Renzi ha sottolineato sul referendum in Gran Bretagna che: "Vanno fatti tutti gli sforzi necessari per tenere il Regno Unito nell'Ue: lo diciamo nell'interesse degli inglesi perché una eventuale uscita innanzitutto sarebbe un danno drammatico per loro. Ma è anche interesse di tutti gli europei, perché se uno dei grandi Paesi del G7 decide di fare a meno dell'Ue il messaggio va oltre la riduzione da 28 a 27, che sarebbe un inedito di straordinaria gravità: sarebbe un segnale di controtendenza di portata storica". Ed ha aggiunto: "Non dobbiamo accettare pedissequamente le richieste di Londra. Noi siamo per un compromesso e la lettera di Tusk va in questa direzione. C'è da fare e da discutere e domani lo faremo, certo i paletti a cui l' Italia debba attenersi è a mio avviso la centralità dell'euro, bisogna rafforzare con forza la direzione dell'Europa". 

Migranti, 'Rimpatri deve farli l'Europa, Italia non basta' - "C'è un principio di rispetto delle regole: chi non ha diritto all'accoglienza va rimandato a casa, lo diciamo dal primo giorno. Ma se i rimpatri li fa l'Ue è un film, se li fanno i singoli stati un altro film. Tra i Paesi europei l'Italia è quello che ha fatto più rimpatri eppure è opinione condivisa che non siano sufficienti". Lo ha detto il premier Matteo Renzi in Senato parlando del tema immigrazione. Inoltre, aggiunge, "deve esserci un diritto unico di asilo, non è possibile avere regole separate". "Sull'immigrazione sembrano molto lontani i tempi in cui dicevamo, ma era meno di un anno fa, che era questione Ue, in 'beata solitudo', da soli: pochissimi si erano affiancati al grido di dolore italiano. Sono molto lontani i tempi in cui i governi al tavolo si trinceravano dietro le regole miopi e asfittiche del trattato di Dublino: oggi non c'è chi non veda che il tema è europeo".

Metteremo veto su tetto titoli di Stato - "Metteremo il veto su qualsiasi tentativo di mettere un tetto alla presenza di titoli di stato nel portafoglio delle banche". Così Matteo Renzi, al Senato, ricordando che "si è fatta una discussione con una mozione di sfiducia su alcune banche toscane ma oggi ci rendiamo conto che è una questione enorme che riguarda la prima banca tedesca".

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