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ANSA/ Ilaria Alpi: desecretato dossier Cc su imprenditore

ANSA/ Ilaria Alpi: desecretato dossier Cc su imprenditore

Commissione parlamentare inchiesta, ombra traffico rifiuti

ROMA, 17 dicembre 2015, 19:37

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Luca Laviola) La Commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti ha desecretato un rapporto sull' imprenditore Giancarlo Marocchino, testimone chiave e personaggio discusso nel caso dell'inviata del Tg3 Ilaria Alpi, uccisa nel 1994 in Somalia con l'operatore Miran Hrovatin. Nel documento, un rapporto del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri chiesto dalla Commissione nel 2005, secondo l'attuale presidente Alessandro Bratti (Pd) "emerge il suo coinvolgimento in un traffico di rifiuti di un certo interesse che non so se fosse illecito", ha spiegato il parlamentare durante una conferenza stampa". Inoltre "il ruolo di Marocchino per il reperimento e l'acquisto di una nave commerciale - ha aggiunto Bratti - e contatti asseriti dall'imprenditore con i servizi segreti". Tra i moventi ipotizzati per l'omicidio di Alpi e Hrovatin da parte di uomini armati la necessità da parte dei mandanti - mai scoperti - di coprire traffici illeciti di armi e rifiuti tossici del quale i due giornalisti si stavano occupando. Per questo il lavoro di varie Commissioni parlamentari sulle ecomafie. Il rapporto di 41 pagine, che sarà disponibile a giorni, è stato anticipato in alcuni contenuti in una conferenza stampa al Senato dal presidente della Commissione rifiuti e dalla capogruppo Pd nell'organismo parlamentare Laura Puppato. I carabinieri investigarono su Marocchino dal maggio al luglio 2005 su mandato dell'allora Commissione, anche intercettando il suo telefono. Nelle trascrizioni si parla di carichi destinati alla Somalia con "motori", "camion militari", "gomme triturate" e "acido solforico". In una conversazione con il figlio - ha riferito Bratti - "Marocchino fa riferimenti come se lui avesse protezioni nei servizi". "E' un documento a nostro avviso importante - così l'esponente Pd -, anche in vista del nuovo processo sul caso Alpi-Hrovatin che sta per aprirsi a Perugia". Per il duplice delitto è stato processato e condannato finora solo il somalo Hasci Omar Hassan, che ha scontato 16 anni di carcere sui 26 inflittigli e ha poi ottenuto la revisione del processo. Un altro miliziano somalo che lo aveva accusato ha poi ritrattato. Il nuovo procedimento inizierà il 13 gennaio.
    Marocchino, 70 anni, per decenni in Somalia fra trasporti e logistica, anche durante la guerra civile e l'intervento internazionale degli anni '90, fu il primo ad arrivare sul luogo dell'agguato. "Non è stata una rapina, si vede che sono andati in posti dove non dovevano", disse a caldo a una tv Svizzera.
    Nel processo ha invece parlato di rapina o sequestro degenerati.
    Secondo Puppato nelle carte desecretate o ancora coperte da segreto "c'è molto materiale che va riletto" alla luce delle acquisizione successive. "La Commissione rifiuti presieduta da Paolo Russo chiese al Noe di verificare se Marocchino fosse dedito effettivamente al traffico di rifiuti - ha detto Bratti - mentre la Commissione sul caso Hrovatin guidata da Carlo Taormina (2003-2006) lo ascoltò come testimone". Per un periodo il lavoro dei due organismi si sovrappose, finché il materiale raccolto dalla prima non fu trasferito alla seconda.
   

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