Non solo l'anticipo del taglio dell'Ires già al prossimo anno. Al via libera di Bruxelles alla 'clausola migranti', che permetterebbe di liberare risorse per circa 3 miliardi, sono legati anche interventi per l'edilizia scolastica per 500 milioni, che gli enti locali potranno a loro volta 'scontare' dai loro bilanci. Sono queste due, infatti, le voci che la legge di Stabilità vincola "al riconoscimento, in sede europea, dei margini di flessibilità correlati all'emergenza immigrazione".
In totale la spesa che il governo italiano chiede all'Europa di non calcolare ai fini dell'indebitamento strutturale vale 3.112,5 milioni. La richiesta dell'Italia, come spiegato nel Documento programmatico di Bilancio inviato alla Commissione il 15 ottobre, è quella "di riconoscere la natura eccezionale dei costi relativi all'accoglienza e al salvataggio degli immigrati e, più in generale, l'impatto economico e finanziario di questo fenomeno". Impatto che è praticamente triplicato dal 2011 a oggi, visto che 5 anni fa la spesa corrente arrivava a circa 1 miliardo mentre per il 2015 è stimata circa 3 miliardi che arrivano a "3,3 miliardi" complessivi, perché negli anni si è sommata anche una quota sempre crescente di spesa in conto capitale "a fronte della necessità di ampliare i posti disponibili nelle strutture di accoglienza e di provvedere alla manutenzione e al rinnovo dei mezzi necessari alle operazioni di soccorso". Oltre il 50% delle risorse va alle strutture di accoglienza e ai soccorsi in mare (tra il 25 e 30%).
Lo sforzo straordinario, insomma, secondo l'esecutivo, c'è eccome, e i numeri lo dimostrano. Qualora arrivasse il via libera Ue, che sembra più vicino dopo l'apertura dek presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, la maggior parte delle risorse, circa 2,6 miliardi, andrà all'anticipo della riduzione di tre punti dell'Ires (dal 27,5% al 24,5%) già dal 2016. Il resto andrà agli enti locali per gli interventi di edilizia scolastica che non saranno così conteggiati ai fini dell'equilibrio tra entrate e spese che sono tenuti a rispettare per il 2016. Il prossimo anno infatti, per i bilanci degli enti locali sarà un anno di transizione tra il rispetto del patto di stabilità interno, che scompare, e l'applicazione del principio del pareggio di bilancio.
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