Susanna Camusso all'attacco dopo che il governo ha ipotizzato di mettere mano alla normativa sugli scioperi dopo le polemiche per lo stop dei lavoratori a Pompei e di quelli Alitalia.
"No mi pare che sia la strada giusta - ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso a proposito di un intervento in queto settore - ha tutto il sapore di un'ennesima campagna estiva contro i lavoratori". "Non c'è bisogno di fare nuove leggi, basta utilizzare gli accordi che esistono" e i criteri di rappresentanza
NUOVA LEGGE, LA MAGGIORANZA SI MUOVE
L'ipotesi in campo è quella che si arrivi a un ddl parlamentare magari attingendo a quelli già depositati nei mesi scorsi, a partire da una proposta a prima firma del senatore Ap Maurizio Sacconi. La strada, certo, non è semplice e di certo i sindacati premono per un loro diretto coinvolgimento, con il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, che prende le distanze dalle proteste ma invita Palazzo Chigi a muoversi, senza fare demagogia e "generalizzare in modo pretestuoso contro i sindacati confederali che, primi fra tutti noi della Cisl, hanno invece un grande senso di responsabilità". E mentre il segretario della Uil Carmelo Barbagallo, evidenzia come Renzi "sbagli ad attaccare indistintamente", anche Roberto Speranza, tra i leader della minoranza Pd, se da un lato sottolinea la necessità di trovare "regole idonee e comportamenti idonei" dall'altro bacchetta il premier: "incolpare sempre i sindacati, mettendo la loro testa sotto i piedi, non è un messaggio giusto". Ma la necessità di una riforma - con un confronto con i sindacati - è condivisa anche dal presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, laddove FI si dice pronta a collaborare, a patto che "Renzi faccia sul serio" ma non risparmia un attacco al Pd. "Non può comportarsi come un marziano arrivato in Italia e lavarsi la coscienza con poco di fronte ai disastri di questi giorni", osserva Maria Stella Gelmini.
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