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Parlamento: Nuovo rinvio su taglio vitalizi a parlamentari condannati

Parlamento: Nuovo rinvio su taglio vitalizi a parlamentari condannati

Slitta riunione di Camera e Senato. Pd non prende posizione

15 aprile 2015, 15:24

di Anna Laura Bussa

ANSACheck

Pietro Grasso e Laura Boldrini nell 'aula della Camera in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pietro Grasso e Laura Boldrini nell 'aula della Camera in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Pietro Grasso e Laura Boldrini nell 'aula della Camera in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ancora un rinvio sul taglio dei vitalizi ai parlamentari condannati. La riunione degli uffici di presidenza di Camera e Senato, convocata oggi per decidere il da farsi, slitta probabilmente alla prossima settimana.

I presidenti dei due rami del Parlamento Pietro Grasso e Laura Boldrini prendono, infatti, parte ai funerali di Stato delle vittime della sparatoria di Milano e giovedì è atteso in Aula il Guardasigilli, Andrea Orlando, proprio per riferire sul triplice omicidio avvenuto nell'ufficio giudiziario milanese. Nell'attesa, Boldrini e Grasso spingono perché si trovi una soluzione in tempi rapidi che potrebbe essere una legge o una delibera interna. E anche i 5 Stelle continuano a fare pressioni affinché ai parlamentari condannati non venga più dato il vitalizio. Ma gli altri partiti, a cominciare dal Pd, sono in forte imbarazzo.

La situazione per i Dem, si spiega nella maggioranza, è piuttosto complessa anche perché il numero dei condannati cresce e gli ex Dc sarebbero fortemente contrari. Da una parte non si vorrebbe lasciare "la bandierina" di questa battaglia solo ai 5 Stelle e dall'altra, come si è spiegato in un incontro al Senato tra referenti di vari partiti, se si mettesse in campo un disegno di legge in questo senso si aprirebbe "un vespaio senza fine" con la "politica tutta che finirebbe sul banco degli imputati". Ma non si può neanche "lasciare solo" il presidente del Senato in questa sua "crociata" cominciata in Sicilia quando durante l'inaugurazione dell'aeroporto di Comiso lanciò l'appello: "Via da subito e per sempre i vitalizi ai politici condannati per mafia e corruzione".

Quindi calma e gesso, sarebbe l'indicazione emersa tra i Dem, e si valutino con attenzione tutte le possibili conseguenze. Ma, soprattutto, è l'idea che si fa strada anche nel centrodestra, si prenda tempo almeno fin dopo le regionali. Poi si vedrà. Secondo diversi esponenti del Pd, il ricorso alla delibera, che si è usata per il taglio degli stipendi dei dipendenti, "sarebbe incostituzionale" trattandosi di parlamentari. Ma anche la strada del progetto di legge sarebbe "suicida" perché rischierebbe di trasformarsi in una sorta di processo di piazza per i politici. E anche dai pareri raccolti dai vari costituzionalisti interpellati, si spiega tra i Dem, non uscirebbero indicazioni decisive visto "che a seconda della tesi che si vuol sostenere una pezza d'appoggio in quei pareri la trovi". La preoccupazione maggiore, si fa notare nel centrosinistra, è quella della retroattività della norma, ma si tratterebbe di "un falso problema" visto che non si chiederebbero soldi indietro a nessuno, "semplicemente si direbbe: da questo momento in poi tu il vitalizio non lo prendi più. Punto e basta". Il fatto è che poi in nessun partito sarebbe stato redatto un elenco preciso dei coinvolti perché metterlo a punto senza che prima siano stati indicati i criteri da seguire, significherebbe "venire condizionati dai nomi" sulla misura da adottare. Così ci si basa per il momento su inchieste giornalistiche dalle quali emerge un lungo elenco di nomi piuttosto famosi: da Berlusconi a Dell'Utri, solo per citarne alcuni, passando per Maroni, Bossi, Cuffaro, Carra e Pomicino.

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