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Scuola in ospedale, per 72.765 studenti ricoverati lezioni ad hoc

Scuola in ospedale, per 72.765 studenti ricoverati lezioni ad hoc

Oltre mille i docenti coinvolti

18 marzo 2015, 19:35

Redazione ANSA

ANSACheck

Una foto di scena tratta dalla seconda serie di 'Braccialetti Rossi ' in onda su RaiUno - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una foto di scena tratta dalla seconda serie di  'Braccialetti Rossi ' in onda su RaiUno - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una foto di scena tratta dalla seconda serie di 'Braccialetti Rossi ' in onda su RaiUno - RIPRODUZIONE RISERVATA

La scuola oltre le pareti della classe. E' quella che 'frequentano' migliaia di ragazzi, di ogni età, ricoverati in ospedale per cure, interventi chirurgici o lunghe riabilitazioni. Sono stati 72.765 nell'anno scolastico 2013-2014 seguiti da oltre 1000 insegnanti. Il ministero dell'Istruzione, superata la fase volontaria ed episodica, dagli anni '90 ha reso "ordinaria" l'offerta di scuola in ospedale e ha dotato i principali reparti pediatrici di docenti per favorire l'apprendimento dei ragazzi temporaneamente malati e contrastare così una fetta di dispersione scolastica, coniugando il diritto all'istruzione con quello alla salute. I giovani degenti, qualunque sia l'età e il tipo di scuola che frequentano, possono vedere riconosciuto e validato il percorso che seguono, essere valutati sia in itinere, attraverso specifiche prove di verifica, che al termine dell'anno scolastico, grazie al raccordo continuo con la scuola e la classe di provenienza e dunque non rischiano più di perdere l'anno scolastico. Sul tema il Miur, in collaborazione con il Politecnico di Milano e con il Cnr, ha promosso una "tre giorni" di studio a Roma che si è aperta stamani a Villa Lubin.

Se degli oltre 72.000 studenti ricoverati (dalla scuola dell'infanzia alle superiori) censiti nel 2013-14 la stragrande maggioranza - 41.783 - è in ospedale per una degenza inferiore a una settimana, ce ne sono 7.610 che restano fino a 15 giorni e 4.129 costretti a lunghe degenze; 4.890 sono bambini o ragazzi stranieri e 3.411 disabili. Quanto al 'corpo insegnante' ci sono prof di ruolo e a tempo determinato, a orario completo o parziale, e anche un drappello di docenti provenienti da reti (119) o associazioni di volontariato (62). Ci sono pure minori che dopo essere stati dimessi devono restare a casa per proseguire le cure e non possono riprendere la scuola a causa delle basse difese immunitarie. Per loro è pensata l'istruzione domiciliare.

Sempre nel 2013-14 ne hanno usufruito 1.235 studenti. 1.015 sono state le scuole che hanno attivato il servizio impegnando 3.448 docenti. Una convenzione in atto tra la Direzione generale per lo Studente del Miur, il Politecnico di Milano e il Cnr supporta un Portale informatico online per la Scuola in ospedale e a domicilio (http://pso.istruzione.it). Il sito consente al ministero di raccogliere, monitorare ed estrapolare tutti i dati finanziari e organizzativi che vengono inseriti da tutte le regioni italiane, e agli utenti finali (genitori, docenti ed operatori di scuole e ospedali) di reperire le informazioni necessarie e di comunicare tra loro. Nel portale è stata anche creata un'area dedicata alla formazione dei docenti e al supporto didattico (AFSO, Area Formazione per la scuola in ospedale) che, dopo la sperimentazione di questi mesi, viene lanciata proprio nel corso del workshop romano. 

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