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Grecia: Papandreou ci riprova, ma senza chance

Grecia: Papandreou ci riprova, ma senza chance

Uscito dal Pasok, fondato dal nonno, cerca di tornare in lizza

ATENE, 23 gennaio 2015, 16:37

Redazione ANSA

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George Papandreou © ANSA/EPA

George Papandreou © ANSA/EPA
George Papandreou © ANSA/EPA

Una rosa rossa in campo bianco con l'aggiunta di una fogliolina verde è il simbolo di Kinima (Movimento dei Socialisti Democratici), la nuova formazione messa in piedi all'ultimo momento - pur di partecipare alle elezioni del 25 gennaio e tentare un rientro in politica - da George Papandreou. 63 anni, terzo rappresentante di una dinastia di socialisti che, dopo suo nonno Georgios e suo padre Andreas, fondatore del Pasok, ha retto i destini della Grecia da sette decenni, alternandosi gomito a gomito con le famiglie conservatrici dei Karamanlis e dei Mitsotakis.
    Ferito a morte dal crollo del sostegno popolare innescato dalla crisi economica e dai non pochi errori politici commessi soprattutto dal rampollo dei Papandreou, in poco più di quattro anni il Pasok è precipitato dal 47,5% del marzo 2010 al 3,6% di oggi. George Papandreou, lo scorso 3 gennaio è uscito dal partito in polemica con l'attuale leader - e suo storico antagonista - il vice premier Evangelos Venizelos, e nei giorni scorsi ha ideato su due piedi un'alternativa socialdemocratica nella flebile speranza di coagulare intorno a sé gli ultimi romantici di sinistra e i transfughi del Pasok. Speranza così mal riposta che gli ultimi sondaggi gli danno uno striminzito 2,4% di preferenze, troppo al di sotto del 3% della soglia di sbarramento per poter anche solo sognare di entrare in Parlamento.
    Laureatosi in sociologia all'Università di Harvard, George Papandreou viene eletto deputato nel 1981 quando suo padre fu nominato primo ministro. Dopo alcuni incarichi ministeriali e cinque come leader dell'opposizione. Nel 2009 vinse le elezioni parlamentari alla guida del Pasok ottenendo quasi il 43% dei voti e 160 seggi sui 300 in Parlamento. Ma subito cominciarono le difficoltà finanziarie del Paese, con un deficit pubblico al 12,7% del Pil. Tant'è che Papandreou è oggi considerato dalla maggioranza dei greci come colui che portò nel Paese il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e la troika. Secondo molti si è giocato la carriera politica il 31 ottobre 2011 quando annunciò a sorpresa di voler indire un referendum popolare per l'approvazione o meno dell'accordo firmato con i creditori internazionali per risanare l'economia. L'annuncio provocò la dura reazione dei leader europei (in particolare Nicolas Sarkozy e Angela Merkel) che lo costrinsero a ritirare la proposta mettendo così in crisi il governo di Atene. Pochi giorni dopo, l'11 novembre, Papandreou si dimise. 

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