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Stop obbligo cognome paterno, sì della Camera

Stop obbligo cognome paterno, sì della Camera

Passa a voto segreto Pdl la libera scelta, passa al Senato

ROMA, 25 settembre 2014, 10:38

Redazione ANSA

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Neonati nella nurse in attesa di essere affidati ai loro genitori © ANSA/EPA

Neonati nella nurse in attesa di essere affidati ai loro genitori © ANSA/EPA
Neonati nella nurse in attesa di essere affidati ai loro genitori © ANSA/EPA

Addio all'obbligo del cognome paterno per i figli: arriva la libertà di scelta. L'Aula della Camera ha approvato la proposta di legge che abolisce l'obbligo del cognome paterno per i figli, lasciando sul tema libertà di scelta ai genitori. Il testo, approvato a voto segreto a Montecitorio con 239 sì, 92 no e 69 astenuti (il gruppo M5S), ora passa al Senato.

Le novità: viene introdotta la libertà di scelta nell'attribuire il cognome. Alla nascita il figlio potrà avere il cognome del padre o della madre o i due cognomi, secondo quanto decidono insieme i genitori. Se però non vi è accordo, il figlio avrà il cognome di entrambi in ordine alfabetico. Stessa regola per i figli nati fuori del matrimonio e riconosciuti dai due genitori. Ma in caso di riconoscimento tardivo da parte di un genitore, il cognome si aggiunge solo se vi è il consenso dell'altro genitore e dello stesso minore (se però ha almeno 14 anni).

Il principio della libertà di scelta, con qualche aggiustamento, vale anche per i figli adottati. Il cognome (uno soltanto) da anteporre a quello originario è deciso concordemente dai coniugi, ma se manca l'accordo si segue l'ordine alfabetico.  Chi ha due cognomi può trasmetterne al figlio soltanto uno, a sua scelta. Il maggiorenne che ha il solo cognome paterno o materno, con una semplice dichiarazione all'ufficiale di stato civile, può aggiungere il cognome dell'altro genitore. Se però nato fuori del matrimonio, non può prendere il cognome del genitore che non l'ha riconosciuto.

Le nuove norme non saranno immediatamente operative. L'applicazione è infatti subordinata all'entrata in vigore del regolamento (il governo dovrà adottarlo al massimo entro un anno) che deve adeguare l'ordinamento dello stato civile. Nell'attesa del regolamento, sarà però possibile (se entrambi i genitori acconsentono) aggiungere il cognome materno.
   

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