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Renzi: 'Tagli per 20 miliardi e risorse a istruzione'

Renzi: 'Tagli per 20 miliardi e risorse a istruzione'

Sul lavoro, superare i tabù

ROMA, 04 settembre 2014, 19:34

Redazione ANSA

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Il premier Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il premier Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il premier Matteo Renzi - RIPRODUZIONE RISERVATA

I tagli per la spending review saranno non di 17, ma di 20 miliardi. Sul bonus da 80 euro non si torna indietro, piuttosto il governo cercherà di allargarlo.


    Il vincolo europeo del 3% verrà rispettato, ma con una flessibilità nella tempistica del Fiscal compact e senza una manovra correttiva. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervistato in apertura di prima pagina dal direttore del Sole 24 ore, Roberto Napoletano, fa il punto sulle misure economiche avviate e da avviare.


    Sul capitolo privatizzazioni, Renzi dice che "si faranno e i target previsti verranno rispettati", ma non partendo da Eni e Enel: "Non vedo prioritario ridurre le quote dello Stato in due società che hanno grandi potenzialità". Stesso discorso per Poste. Certo, aggiunge, "esiste il tema di fare cassa: con Padoan troveremo le soluzioni idonee".
    "Abbiamo voluto il bonus da 80 euro per dare un senso di giustizia sociale e sostenere il potere d'acquisto del ceto medio", "tartassato in questi anni". Quindi, non solo lo confermo, ma se riesco, lo allargo", risponde il premier alla domanda se non ritenga che quei 10 miliardi possano essere impiegati per ridurre il costo del lavoro.


    Questa non sarà l'unica misura "popolare": "Lo stesso vale per la spending review". Renzi annuncia che "i tagli non saranno per 17 miliardi, ma io ne immagino 20 perché intendo liberare risorse da investire nei settori strategici come l'istruzione e la ricerca senza aumentare le tasse", e già lunedì il governo sarà al lavoro per valutare tagli del 3% per ciascun ministero.


    Sul lavoro, il presidente invita il Senato a varare la riforma entro ottobre, con scelte "coraggiose e innovative, fuori dalla logica dei veti incrociati". La via è il contratto a tempo indeterminato flessibile, e il superamento dell'articolo 18 e della reintegra obbligatoria "è la direzione di marcia, mi sembra ovvio. Sarà possibile solo se si cambierà il sistema delle tutele". 

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