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Renzi vara 'rivoluzione' Giustizia. E subito 10 miliardi per le opere

Renzi vara 'rivoluzione' Giustizia. E subito 10 miliardi per le opere

"Passo dopo passo" nuovo slogan premier; un gelato per l'Economist

ROMA, 02 settembre 2014, 08:42

Redazione ANSA

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Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, un carretto che serve gelati prima della conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, un carretto che serve gelati prima della conferenza  stampa al termine del Consiglio dei Ministri - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, un carretto che serve gelati prima della conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dalla #svoltabuona al #passo dopo passo. A sei mesi dall'inizio dell'avventura di governo, Matteo Renzi cambia slogan in vista dei Mille giorni. Ma, con il consiglio dei ministri della ripresa, il premier non perde la voglia di cambiare l'Italia.

Con lo Sblocca-Italia il governo trova 10 miliardi per i prossimi 12 mesi per avviare opere, come la Napoli-Bari e la Tap. "Rivoluzione" nella giustizia civile con tempi più veloci per i processi ma anche la giustizia penale, falso in bilancio e responsabilità civile, si avvia ad una riforma attraverso vari disegni di legge.

Dopo quasi due ore di riunione del consiglio dei ministri, Renzi si presenta nel cortile di Palazzo Chigi con un fuoriprogramma: un gelato artigianale gustato e offerto nel cortile di Palazzo Chigi per rispondere alle ironie dell'Economist che in un fotomontaggio lo ritrae con un gelato in mano davanti al naufragio dell'Europa. "Non ci offendiamo per le critiche anzi ci scherziamo sù perchè facciamo un lavoro serio", è l'incipit del premier appena rientrato in sala stampa per illustrare, via slides, il pacchetto di misure uscite, dopo lunghi confronti e trattative, dal consiglio dei ministri.

L'ultimo faccia a faccia, prima della riunione, è quello tra Renzi ed il ministro Andrea Orlando che conferma la decisione di andare fino in fondo, approvando anche il pacchetto penale. Il leader Ncd Angelino Alfano canta vittoria per la riforma delle intercettazioni e in cambio cede sulla prescrizione e sul falso in bilancio. "Non c'è nessun contrasto tra me e i ministri", assicura il premier che, dopo aver illustrato i provvedimenti per titoli, lascia la sala a 5 ministri. Ma per il premier la vera "rivoluzione" è sulla giustizia civile: "Alla fine dei mille giorni avremo tempi certi, meno di un anno per il processo civile e il dimezzamento dell'arretrato", garantisce il presidente del consiglio che tira dritto anche sulla responsabilità civile dei magistrati sulla linea che "chi sbaglia paga".

Ma è il rilancio dell'economia a stare a cuore al premier nel giorno in cui l'Istat certifica la deflazione. E alla vigilia del consiglio europeo, nel quale l'Italia confermerà il rispetto del 3% deficit/pil ma comincerà la battaglia "non - chiarisce Renzi - per chiedere la flessibilità che già c'è ma per usarla meglio". Anche se la coperta delle risorse resta corta e costringe al rinvio alla legge di stabilità del rifinanziamento dell'ecobonus, Renzi sblocca opere come l'Alta Velocità Bari-Napoli e Palermo-Messina.

Nell'immediato, spiega, "sblocchiamo 4,6 miliardi per cinque investimenti aeroportuali" e "3,8 miliardi per opere cantierabili da subito".

Altri 10 miliardi saranno invece stanziati nei prossimi mesi con l'obiettivo di far ripartire cantieri e investimenti. "Non è riducendo il salario del lavoratore che l'Italia uscirà dalla crisi", è la ricetta di Renzi, molto "preoccupato" sui dati di oggi sulla disoccupazione ma convinto che i posti di lavoro "non si creino per decreto". Ma creando le condizioni per tornare a crescere anche semplificando il codice degli appalti con "regole uguali a quelle europee". Ma è soprattutto in Ue che il premier si prepara ad una nuova battaglia perchè "come dicono anche Draghi e Padoan la flessibilità va usata meglio". E già domani, dopo aver portato a casa la nomina di Federica Mogherini a Lady Pesc, fisserà al 6 ottobre il vertice dei capi di governo Ue sulla crescita. Per rispondere all'Economist non solo con il gelato.

 

 

La riforma della giustizia

 

Un pacchetto corposo per tagliare l'arretrato civile, che Renzi considera il vero fiore all'occhiello ("alla fine dei mille giorni avremo tempi certi, meno di un anno per il processo civile e il dimezzamento dell'arretrato", dice il premier). Misure sulle intercettazioni, che entrano in una delega, come ha spiegato lo stesso, ma che non saranno "un bavaglio all'informazione" né un indebolimento dell'azione dei pm, ha assicurato il guardasigilli Orlando. L'introduzione del reato di autoriciclaggio e una riedizione del falso in bilancio, più duro per le quotate, più morbido per le piccole imprese. Una diversa articolazione dei termini di prescrizione, che però non soddisfa l'Anm. E una nuova definizione della responsabilità civile dei magistrati, perché "chi sbaglia, paga", rimarca Renzi.

A parte i provvedimenti sul Csm, che però "non sono stati accantonati, ma sono solo in attesa di un'interlocuzione con il nuovo Consiglio" che si insedierà a settembre, assicura Orlando, ci sono tutti i punti della riforma della giustizia annunciata a fine giugno.

Il nodo della crisi
Il dato di oggi sull'occupazione "è molto preoccupante, io sono più preoccupato per i posti lavoro quando hanno il segno meno, che non se c'è uno 0,1 in meno rispetto alle previsioni" sull'economia. Così il premier Matteo Renzi al termine del Cdm aggiungendo: "non credo che i posti di lavoro si creino per decreto".

"L'Italia - ha aggiunto - conferma gli impegni con l'Europa a partire dal 3%. Ma la flessibilità va usata meglio". "Noi non siamo in una battaglia contro la Ue né stiamo chiedendo qualcosa per noi. L'Italia non va a chiedere qualcosa, in questi anni non ha mai chiesto alla Ue qualcosa. L'Italia ha dato alla Ue più di quello che ha ricevuto, in parte per le regole del gioco e in parte per incapacità nostra" come nel caso dei fondi Ue. Parlando di politica economica ha assicurato che verrà confermato "il bonus degli 80 euro per i prossimi anni per undici milioni di italiani"

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