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Grande Guerra:a Napolitano poesia su 'Ragazzo sardo del '99'

Grande Guerra:a Napolitano poesia su 'Ragazzo sardo del '99'

Avvocato cagliaritano scrive in memoria del padre soldato

CAGLIARI, 23 luglio 2014, 12:00

Redazione ANSA

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Ha voluto ricordare con una poesia dedicata al padre "Babbo (uno dei ragazzi del '99)", che ha inviato anche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il centenario della Prima guerra mondiale. Lo ha fatto così l'avvocato cagliaritano Pietro Muggianu Sotgiu, 75 anni, che per la "cara memoria di mio padre Salvatore" nato a Atzara nel novembre 1899 e morto a Cagliari nel 1982, ha messo in versi i sacrifici della vita, l'impegno per riscattare Caporetto, la guerra nella quale è rimasto ferito il genitore da una pallottola austro-ungarica, ma anche la medaglia di Vittorio Veneto.
    "Caro Signor Presidente - così inizia la lettera al Capo dello Stato - nel centenario della Prima guerra mondiale ho sentito il bisogno di dedicare il componimento a mio padre il quale, uno dei mitici 'ragazzi del '99', combatté e fu ferito.
    Come usa in Sardegna lo chiamavo 'babbo' e così lo evoco poeticamente". Sotgiu ha quindi ricordato che "dai combattenti sardi fu chiamato 'Babbu Mannu' il conterraneo generale Carlo Sanna, comandante della 33/a Divisione di cui faceva parte la Brigata Sassari. Emilio Lussu, capitano ma soprattutto scrittore e politico, e Giuseppe Musinu, generale, furono tra gli storici protagonisti delle tragiche ed epiche vicende di quella guerra, sardi entrambi e nelle fila della Brigata Sassari". Lussu e Musinu entrambi avversi alla violenza bellicista mentre Sanna, ha continuato l'avvocato, "fu deputato nel 1924 e, nel 1926, primo presidente del Tribunale Speciale che nel 1928, presidente un altro generale, Alessandro Saporiti, condannò Antonio Gramsci a 20 anni, quattro mesi e cinque giorni di reclusione. Al generale Sanna, scomparso nel 1928, a distanza di oltre un mese dalla condanna di Gramsci, fu dedicata, durante il ventennio, una piazza di Cagliari a cui nel secondo dopoguerra fu cambiato nome e da allora si chiama piazza Antonio Gramsci".
   

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