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Da Civit ad Anac, come funziona l'Authority anticorruzione

Da Civit ad Anac, come funziona l'Authority anticorruzione

Valuta performance e trasparenza delle amministrazioni ma non ha poteri repressivi né può dare multe

27 marzo 2014, 14:11

Redazione ANSA

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Il magistrato Raffaele Cantone, foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il magistrato Raffaele Cantone, foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il magistrato Raffaele Cantone, foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il magistrato Raffaele Cantone ha ricevuto il via libera del Senato per la nomina alla presidenza dell'autorità Anticorruzione. Nata come Commissione indipendente per la trasparenza delle amministrazioni pubbliche, acronimo Civit, questa struttura è stata trasformata in Authority indipendente (Anac): un passaggio legato a parametri richiesti a livello internazionale, sancito dal decreto "Del Fare".

Cosa fa l'Anac - L'Anac valuta performance e trasparenza delle amministrazioni pubbliche e ha compiti di prevenzione della corruzione. Non ha poteri sul piano repressivo ne' puo' comminare multe. La prevenzione si gioca soprattutto sulla trasparenza: tutti gli enti pubblici devono dotarsi di un responsabile anticorruzione. E devono adottare un piano triennale di prevenzione della corruzione che entro il 31 gennaio 2014 doveva essere inviato all'Anac. Molti gli inadempienti, con una tendenza ad autoescludersi dai controlli piu' alta tra gli enti piu' grandi. Dai comuni ai ministeri, sono circa 20mila gli enti che fanno riferimento all'Anac, tra enti centrali, territoriali, scuole, Asl, societa' economiche partecipate; escluse le partecipate quotate in Borsa, la Corte Costituzionale, la Corte dei Conti e alcune agenzie fiscali.

Budget e costi - Il budget dell'Anac e' composto da fondi statali pari a 4,5 milioni l'anno. Il governo indica i nomi dei commissari, che devono poi essere validati dalle commissione Giustizia e Affari costituzionali, quindi con una procedura parlamentare. Al presidente spetta attualmente un compenso di 180mila euro lordi annui, agli altri due commissari di 150mila; al segretario generale di 144mila euro lordi annui. Un dirigente che coordina la sezione integrita' amministrazione pubblica per 95mila euro l'anno lordi. Il sito dell'Authority segnala una ventina di dipendenti tra personale distaccato da altre amministrazioni e addetti a tempo determinato, che generano un costo lordo annuo in stipendi di circa 650mila euro. Ci sono poi una quindicina tra consulenti ed esperti, con compensi che variano a seconda della durata del rapporto: la cifra piu' alta presente sul sito riguarda una consulenza giuridica sui contratti nella Pa e ammonta a 45mila euro per 12 mesi.

I punti deboli - Il vero aspetto di debolezza di questa Authority e' il versante repressivo. Innanzitutto, non e' chiaro chi debba iniziare la procedura sanzionatoria. I sospetti episodi corruttivi vanno "girati" all''autorita' giudiziaria. L'Anac ha predisposto un piano nazionale anticorruzione e linee guida a cui gli enti pubblici dovrebbero uniformarsi. Tra i parametri cardine, per esempio, la rotazione triennale dei dirigenti negli uffici sensibile, dall'ufficio gare all'ufficio acquisti. Ma l'ente che non ottempera a quest'indicazione (l'ultimo rapporto Anac dava in regola solo il 20%) non rischia nulla. Discorso simile per gli amministratori locali con doppi incarichi: la legge anticorruzione firmata Severino li ha vietati. Il compito di valutare l'incompatibilita', prima in capo a Civit, era stato trasferito ad Aran e Funzione Pubblica. Il decreto Del fare ha riportato queste competenze all'Autorita' Anticorruzione. Ma in caso di segnalazione puo' al massimo scattare un richiamo.

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