"L'utilizzo dell'Isee, ovvero di un
indicatore dedicato al nucleo familiare, condizionerebbe
l'accesso al versamento rateale del debito all'entità di
redditi, beni e liquidità finanziaria non disponibili
all'imprenditore, in quanto posseduti dal coniuge o da altro
familiare compreso nello stato di famiglia", dunque la norma,
"prevista dallo schema di decreto, potrebbe creare potenziali
violazioni del diritto di parità di accesso dell'imprenditore al
versamento rateale del debito: nel caso di nucleo familiare con
valori Isee particolarmente alti (dovuti principalmente dal
coniuge o altro familiare), risulterebbe condizionato da fatti
giuridici riguardanti terzi soggetti e pertanto indipendenti
dalla sua volontà".
Ad esprimersi così il Consiglio nazionale dei consulenti del
lavoro nell'audizione di oggi pomeriggio nella commissione
Finanze della Camera sullo schema di decreto legislativo recante
disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della
riscossione.
Per i professionisti si dovrebbe utilizzare, invece, utilizzare,
"ai fini dell'accesso al versamento rateale, i medesimi valori
reddituali, finanziari e patrimoniali oggi considerati ai fini
Isee, tenendo però solamente conto del debitore, in luogo
dell'intero nucleo familiare".
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