L'inchiesta dell'Fbi su
potenziali legami tra la campagna di Trump e Mosca iniziò nel
luglio 2016 concentrandosi su quattro cittadini americani per
accertare se erano connessi ai tentativi russi di interferire
nelle elezioni presidenziali: lo ha dichiarato l'ex capo
dell'Fbi James Comey nella sua deposizione a porte chiuse ieri
al Congresso. Lo scrive l'Ap citando la trascrizione diffusa
dalla commissione giustizia della Camera. Comey ha identificato
le quattro persone precisando che Trump non era una di loro.
Comey ha ribadito che l'indagine non prese invece le mosse da
una ricerca pagata dai dem - il dossier Steele - ma piuttosto
dai contatti del consigliere di politica estera dello staff del
tycoon, George Papadopoulos, con un intermediario a Londra sulle
email rubate con cui i russi volevano danneggiare la candidata
Hillary Clinton. Nella sua deposizione Comey ha denunciato anche
il fatto che "siamo diventati insensibili alle bugie e agli
attacchi al ruolo della legge da parte del presidente".
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