In un lungo articolo dal titolo
"L'esercito di spie di Harvey Weinstein", il New Yorker scrive
oggi che il produttore di Hollywood coinvolto in un vasto
scandalo a sfondo sessuale assoldò nell'autunno dello scorso
anno diversi investigatori privati, tra cui ex agenti del
Mossad, per raccogliere informazioni su attrici e giornalisti
che si preparavano a diffondere le accuse nei suoi confronti.
Il periodico afferma di aver ottenuto decine di pagine di
documenti e testimonianze da sette fonti diverse direttamente
coinvolte nel tentativo di raccogliere informazioni. In
particolare, aveva assunto, tra le altre agenzie, la Kroll, una
delle maggiori compagnie di intelligence, e la Black Cube, una
azienda guidata soprattutto da ex funzionari del Mossad e di
altre agenzie di intelligence israeliane.
Due investigatori privati della Black Cube, continua il New
Yorker, si incontrarono usando false identità con l'attrice Rose
McGowan, che accusò poi pubblicamente Weintein di stupro, per
carpirle informazioni.
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