"Noi vogliamo creare la pace tra
Israele e i palestinesi e ci arriveremo": Donald Trump rilancia
con ottimismo la sfida persa finora da tutti i presidenti
americani, compreso Barack Obama. "C'è una grande, grandissima
occasione", assicura in una dichiarazione alla Casa Bianca
accanto al presidente palestinese Abu Mazen, ricevuto con calore
due mesi e mezzo dopo il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
Il tycoon non ha ricette, salvo ammonire che "non ci potrà
essere pace durevole se i dirigenti palestinesi non condannano
all'unisono gli appelli alla violenza e all'odio". Del resto,
riconosce che un accordo di pace "non può essere imposto dagli
Usa o da altri Paesi", proponendosi quindi come "mediatore,
arbitro o facilitatore" in un negoziato diretto tra le parti. I
fallimenti del passato non lo spaventano. Il suo ottimismo si è
specchiato in quello di Abu Mazen, che ha riconosciuto le "nuove
opportunità", il "nuovo orizzonte" creato dalla determinazione
di Trump per un "trattato di pace storico".
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