Quando 26 anni fa lo
inaugurò, Donald Trump chiamò il suo Taj Mahal Casino "l'ottava
meraviglia del mondo". Oggi, tra alcune ore, il suo amico e
collega miliardario Carl Ichan lo chiuderà, diventando così la
quinta vittima della crisi dei casinò dei Atlantic City.
Non essendo riuscito a raggiungere un accordo con il
sindacato dei suoi dipendenti, il casinò chiuderà i battenti
alle 5,59 (locali) e così quasi 3.000 lavoratori perderanno il
posto, portando a 11.000 il totale dei dipendenti mandati casa
dall'azienda sin dal 2014.
Sin dall'apertura, nel 1990, Trump perse diversi milioni di
dollari in pochi mesi e dopo un anno arrivò a dichiararlo in
bancarotta. Da molti anni ormai non è più di sua proprietà,
anche se il suo nome compariva ancora sulla scritta 'Trump Taj
Mahal'.
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