Un concerto, ma anche un'occasione
per presentare in Germania il festival musicale "Classiche
Forme" che si svolge da ormai otto anni nel Salento. Beatrice
Rana, pianista che vanta concerti nelle più prestigiose sale e
nei festival in tutto il mondo, è stata ospite d'eccezione
stasera all'Ambasciata d'Italia a Berlino, assieme a Viviana
Mantragola, Assessore alla Cultura della Regione Puglia, e ad
Aldo Patruno, il Direttore Generale del Dipartimento Turismo,
Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della
Regione Puglia. Lo riferisce un comunicato dell'Ambasciata.
Gli ospiti hanno introdotto l'attuale edizione del Festival
Internazionale di Musica da Camera, diretto proprio da Rana e
prodotto dall'Associazione Musicale Opera Prima; un festival, ha
sottolineato l'Ambasciatore Armando Varricchio, capace di
mostrare "il legame con il territorio, con le sue capacità
artigianali e con la sua creatività".
L'edizione di quest'anno del festival è dedicata al tema "Le
mani del Salento" e si propone in più una missione particolare:
piantare alberi nei territori devastati dal batterio Xylella
insieme a Fondazione Sylva, organizzazione no-profit impegnata
nella rigenerazione ambientale e partner ufficiale del Festival.
Il Festival vedrà proprio la prima esecuzione de "La Romanza
dell'Ulivo" del Premio Oscar Nicola Piovani e l'esecuzione
integrale dei trii di Dvořák, in occasione del 120/o
anniversario della sua morte.
"Una manifestazione culturale non nasce senza un legame vivo
e profondo con il territorio e con i soggetti che lo animano nel
quotidiano", ha ricordato Varricchio, che ha sottolineato anche
come la serata dedicata a "Classiche Forme e alla musica di
Beatrice Rana si inserisca nel ricco programma di presenza della
cultura italiana in Germania che culminerà con la partecipazione
dell'Italia come ospite d'onore alla Fiera del Libro di
Francoforte.
Beatrice Rana, assieme alla sorella, la violoncellista
Ludovica, e alla violinista Liya Petrova, si è poi esibita nel
Trio per pianoforte n. 4 Dumky in mi minore, Op. 90 (B.166.) di
Antonin Dvořák.
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