Microelettronica e tecnologie per
l'ambiente, robotica e spazio sono fra i punti di forza
tecnologici dell'Italia, accanto a materiali per le costruzioni
e farmaceutica, e su questi bisognerebbe far leva per rendere il
nostro Paese più competitivo: è il messaggio del presidente
dell'Associazione italiana per la ricerca industriale, Andrea
Bairati, alla Conferenza degli addetti scientifici organizzata a
Torino dal ministero degli Esteri.
"Teniamo sotto osservazione dieci settori nei quali la
ricerca industriale e tecnologica è un fattore di competizione
dominante e dove l'Italia ha posizioni interessanti dal punto di
vista del posizionamento in quelle catene del valore", ha detto
il presidente dell'Airi a margine dell'evento, riferendosi a
"tecnologie ambientali, robotica, progetti sullo spazio di scala
europea, dove siamo presenti sia a livello imprenditoriale sia a
livello istituzionale con l'Agenzia spaziale italiana, e ancora
farmaceutica, biotecnologie e diagnostica di precisione, accanto
ai materiali per le costruzioni nei quali abbiamo leader a
livello globale". Sulla mobilità l'Italia ha un posizionamento
importante a livello europeo, ha detto ancora, e su microchip e
semiconduttori sono attivi grandi partenariati europei.
"Avvertiamo invece un ritardo su digitale e intelligenza
artificiale", ha rilevato.
"Tutto questo ci dice che l'Italia è un Paese in cui valore,
capacità e tecnologie sono importanti. Credo che la giornata di
oggi sia particolarmente significativa per diffondere e radicare
nelle reti istituzionali italiane nel mondo quanto l'Italia sia
un Paese tecnologico e in cui il valore industriale debba essere
riconosciuto come valore strategico", ha aggiunto Bairati. "E'
da questo - ha aggiunto - che dipende la nostra capacità di
essere leader, partner o semplici follower", soprattutto
considerando la mappa della geografia competitiva indicata da
molti per il 2050, con la Cina al primo posto seguita da Stati
Uniti e India, con attori importanti come Giappone, Italia,
Germania, Francia e Corea del Sud, e nella quale si affacceranno
Nigeria, Indonesia e Vietnam. Come può prepararsi l'talia?
"Dobbiamo lavorare molto sui giovani laureati e competenze
abilitanti, come quelle digitali" e abbiamo bisogno più
"cultura, flessibilità, curiosità, digitalizzazionee e di una
maggiore "attrattività del lavoro che l'industria può offrire ai
giovani"
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