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8 marzo: la biografia su Paola Del Din presentata a Londra

8 marzo: la biografia su Paola Del Din presentata a Londra

Partigiana collegata con Istituto cultura, 'memoria va difesa'

LONDRA, 09 marzo 2024, 15:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Paola Del Din ha rievocato la sua vicenda straordinaria, di partigiana della brigata Osoppo e agente dei servizi segreti britannici dello Special Operations Executive (SOE), in un videocollegamento durante la presentazione all'Istituto italiano di Cultura a Londra di 'Nome in codice: Renata' (Utet), biografia scritta dal giornalista Alessandro Carlini sulla medaglia d'oro al valor militare che lo scorso 22 agosto ha compiuto 100 anni e ha ricevuto gli auguri delle massime autorità italiane e britanniche: dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e a re Carlo III.
    "Ho fatto quello che ho fatto semplicemente perché andava fatto - ha detto la protagonista di questa storia dalla sua casa di Udine - e la memoria delle tante persone, fra cui tantissime donne, che hanno combattuto per la libertà deve essere ricordata dalle nuove generazioni e difesa come un valore". Dopo il saluto di Del Din, e un'introduzione del direttore dell'istituto, Francesco Bongarrà, l'autore insieme alla professoressa Giuliana Pieri della Royal Holloway University of London hanno ripercorso la vicenda della patriota - come ama definirsi - nella Seconda guerra mondiale, dall'adesione alla Resistenza, alla decisione di vendicare il fratello partigiano Renato morto nell'assalto al presidio nazifascista di Tolmezzo il 25 aprile del 1944, fino alla pericolosa missione per portare documenti top secret agli alleati attraversando l'Italia occupata e all'ingresso come agente nel SOE. E al primo lancio noto con il paracadute di una donna della resistenza, ad appena 20 anni, con non più di 4 giorni di addestramento da parte dei britannici.
    "Paola Del Din, che scelse il nome in codice di Renata in onore del fratello, è stata una Antigone - ha affermato Carlini, evocando anche un richiamo alla Giornata Internazionale dell'8 marzo -, ribellandosi come tante altre donne a un potere brutale e dittatoriale lottando in nome di una libertà di cui oggi godiamo tutti noi".
   

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