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Libano: porto, ex premier e otto alti funzionari incriminati

Libano

Libano: porto, ex premier e otto alti funzionari incriminati

Dossier contro Diab, ex ministri, deputati e capi intelligence

02 luglio 2021, 18:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAMed) - BEIRUT, 02 LUG - Il giudice libanese Tareq Bitar, incaricato delle indagine sulla devastante esplosione del porto di Beirut il 4 agosto scorso e nel quale sono morte più di 200 persone, ha avviato procedimenti contro l'ex premier libanese Hassan Diab, già incriminato dal precedente procuratore incaricato dell'inchiesta ma poi rimosso a gennaio. Lo riferiscono oggi media di Beirut secondo cui Bitar ha avviato procedimenti contro altri attuali ed ex funzionari politici e della sicurezza libanese. Tutti rischiano di essere incriminati di "omicidio colposo".
    Bitar era stato incaricato a febbraio dopo che il suo predecessore, Fadi Sawan, era stato rimosso dall'incarico proprio dopo che aveva incriminato Diab e tre ex ministri. Tutti e quattro si sono finora rifiutati di farsi interrogare e avevano fatto pressione sui vertici della magistratura perché dichiarassero incompatibile la figura di Sawan con l'inchiesta.
    A quasi anno dall'anniversario dell'esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, rimaste per sette anni stoccate in un hangar del porto di Beirut, il giudice Bitar torna alla carica, affermano i media libanesi, chiamando in causa oltre al premier uscente Diab, i deputati ed ex ministri Ali Hassan Khalil, Ghazi Zeaiter, Nohad Machnouk, l'ex ministro Youssef Fenianos, l'ex comandante in capo dell'esercito il generale Jean Kahwagi, l'ex capo dell'intelligence dell'esercito Kamil Daher, il capo della Sicurezza dello Stato Tony Saliba e il generale Abbas Ibrahim, attuale capo della Sicurezza generale e considerato da più parti una delle personalità più influenti in tutto il Medio Oriente.
    Secondo le fonti giudiziarie libanesi citate dal quotidiano L'Orient-Le Jour, "queste persone hanno mostrato carenze e commesso errori e devono rispondere per queste mancanze", aggiunge il giornale citando le fonti. "Tutti coloro che erano a conoscenza (della presenza) del nitrato di ammonio e che avrebbero dovuto assicurarne la rimozione sono stati oggetto di procedimento penale", proseguono le fonti citate dal quotidiano francofono di Beirut. (ANSAMed).
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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