"E' un grande onore per me essere a Gerusalemme capitale di Israele". Lo ha detto il vicepresidente Usa Mike Pence, in visita ufficiale in Israele, incontrando il premier Benyamin Netanyahu. Pence ha ribadito la posizione degli Stati Uniti sulla città ed ha espresso la "fiducia di essere all'inizio di una nuova era di rinnovati colloqui per ottenere la pace". "L'ambasciata Usa aprirà a Gerusalemme entro la fine dell'anno prossimo", ha sottolineato Pence sostenendo che con questa decisione il presidente Trump "ha fatto la storia". Netanyahu ha ringraziato Pence e Trump "per la storica dichiarazione" aggiungendo che si "discuterà di come portare avanti la sicurezza e la pace nella regione, obiettivo comune".
Pence è arrivato ieri sera in Israele. Dopo l'incontro di questa mattina con Netanyahu, nel primo pomeriggio ha parlato alla Knesset dove ha subito la contestazione dei deputati arabo-israeliani che ne hanno interrotto l'intervento subito dopo che aveva cominciato a parlare. POi sono stati allontanati dell'aula mentre il resto dei deputati applaudiva.
Stasera cena in residenza da Netanyahu, mentre domani Pence vedrà prima il presidente Reuven Rivlin, poi andrà al Museo della Shoah di Yad Vashem e quindi al Muro del Pianto, nella parte est della città. Per la presenza in città di Pence - che non vedrà alcun rappresentante palestinese ed Abu Mazen oggi è a Bruxelles - sono state intensificate tutte le misure di sicurezza.
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