Lo sciopero della fame di oltre 1.800
detenuti palestinesi nelle carceri israeliane, arrivato al 23/o
giorno, "è entrato in una fase molto critica, pericolosa per la
loro salute, e tale da mettere a repentaglio la loro vita". Lo
ha denunciato l'ambasciatrice palestinese in Italia, Mai
Alkaila, in una conferenza stampa. La pubblicazione del falso
video in cui il promotore della protesta Marwan Barghouti
(leader di Fatah in prigione in Israele con 5 ergastoli), in cui
l'esponente sembra "tradire" il digiuno "è una bassezza, che
conferma "la debolezza" di Israele e la "sconfitta dell'
occupazione di fronte alla determinazione dei detenuti". Una
determinazione, ha sottolineato, "che li fa andare avanti con lo
sciopero nonostante stiano già molto male". Foad Aodi,
Presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), ha
denunciato il silenzio dei media italiani, e chiesto al governo
italiano di inviare una commissione parlamentare in Israele per
verificare la condizione dei detenuti palestinesi.
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