Le vittime dell'attacco su Khan
Sheikhun "sono state esposte ad almeno due agenti chimici" e i
loro sintomi "erano compatibili con sostanze neurotossiche come
il Sarin": lo afferma Medici senza frontiere (Msf), i cui medici
si sono recati nell'ospedale di Idlib dove erano ricoverate le
vittime, quello di Bab Al Hawa, circa 100 km a nord dal luogo
della strage. Msf precisa di aver fornito ai medici della
struttura "antidoti e abiti di protezione" per soccorrere i
pazienti in questo tipo di attacchi.
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