Quaranta persone sono state
condannate a morte oggi in Iraq con l'accusa di aver preso parte
nel giugno del 2014 al massacro di circa 1.700 reclute, in
maggioranza sciite, compiuto dall'Isis nella base militare di
Speicher, vicino a Tikrit. Lo hanno riferito fonti giudiziarie
citate dalla televisione panaraba Al Arabiya e da Amnesty
International. L'organizzazione umanitaria ha criticato la
sentenza, affermando che essa è giunta al termine di un processo
"fondamentalmente viziato".
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