La Corte di Cassazione egiziana ha confermato la condanna a tre anni di reclusione per malversazione inflitta in maggio all'ex-presidente egiziano Hosni Mubarak. Lo riferiscono fonti al Cairo. Nel processo su 16 milioni di dollari per le ristrutturazioni dei "palazzi presidenziali", la Corte ha confermato condanne anche per i figli di Mubarak, Amaa e Gamaal. I tre non saranno incarcerati in quanto hanno già scontato la pena in detenzione cautelare, ma dovranno pagare un'ammenda.
L'autocrate che governo' l'Egitto per tre decenni prima di essere abbattuto dalla primavera araba nel 2011, l'anno scorso era stato condannato in un processo bis per l'uso a fini privati di fondi destinati ai palazzi presidenziali. Con lui, anch'essi a tre anni, erano stati condannati i suoi due figli: l'ex-"delfino" Gamal ed il "businessman" Alaa. La malversazione è stata da 125 milioni di sterline egiziane (circa 16,4 milioni di dollari al cambio attuale, ma all'epoca il valore era ben maggiore).
Mubarak, 87 anni, si trova all'ospedale militare di Maadi, nella parte sud del Cairo, dove alloggia per motivi di salute e sicurezza pur essendo formalmente libero.
La sentenza di maggio, confermata dalla Cassazione che ha respinto un ricorso dei tre, aveva stabilito però che Mubarak e i figli devono pagare una penale corrispondente alla malversazione di cui erano accusati e restituire anche l'equivalente di altri 2,5 milioni di euro. Secondo l'accusa Mubarak avrebbe usato i fondi destinati alle residenze istituzionali per abbellire ville sparse sulle spiagge di Sharm el Sheik, costruire un'ala di un palazzo riservata alla nascita di una nipotina, ammobiliare uffici di lusso destinati anche alla moglie Susanna, comprare elettrodomestici e perfino pagare bollette.
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