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Attacco a palazzo Sicurezza al Cairo, Isis rivendica

Attacco a palazzo Sicurezza al Cairo, Isis rivendica

"Vendetta per i fratelli". Ma pure i Black Bloc mettono la firma

ROMA, 21 agosto 2015, 09:29

Redazione ANSA

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Attentato vicino al Cairo © ANSA/AP

Attentato vicino al Cairo © ANSA/AP
Attentato vicino al Cairo © ANSA/AP

Ieri una potente esplosione in piena notte, echeggiata in molti quartieri del Cairo. L'obiettivo: la sede della Sicurezza nazionale a Shubra El-Khema, nel governatorato di Qalyubiyya, subito a nord della capitale egiziana. E' l'ultimo atto della guerra strisciante che si combatte in Egitto: da un lato il governo del presidente Sisi, dall'altro una galassia di militanti oppositori, per lo più aderenti al jihadismo islamista. L'ultimo bilancio parla di 29 feriti e nessun morto. Con l'Isis che è subito corso a 'mettere il cappello' sull'attentato. In realtà la prima rivendicazione - apparsa su una pagina Facebook poi rimossa - è stata avanzata dal gruppo 'Black Bloc', attivo in Egitto fin dal 2013, autodefinitosi come "un gruppo rivoluzionario nero che si oppone al potere islamico dei Fratelli Musulmani, al loro partito politico, di giustizia e libertà e al loro presidente, Mohamed Morsi". Tutt'altra fibra, insomma, rispetto al 'tradizionale' islamismo radicale di matrice wahabita. Solo in seguito è arrivato il comunicato - diffuso sui social network e marchiato dal logo 'Stato Islamico in Egitto' - in cui i seguaci dell'Isis dichiarano che "i soldati del Califfato sono riusciti a raggiungere la sede della Sicurezza nazionale nel cuore del Cairo con un'autobomba parcheggiata nei pressi dell'edificio". "Questa operazione - dicono ancora i miliziani - è la nostra vendetta per i nostri fratelli e tutti i martiri musulmani; tutti coloro le cui mani si sono macchiate del sangue dei mujaheddin dovranno attendere il loro turno e aspettarsi il peggio". Il riferimento è a un gruppo di sei uomini impiccati lo scorso maggio dopo un processo in un tribunale militare descritto da organizzazioni per i diritti umani come "parziale". Tre dei sei accusati - spiegano al Guardian i loro legali - non avrebbero potuto prendere parte all'attentato di cui erano accusati perché già in custodia cautelare all'epoca dei fatti. I sei vennero inoltre accusati di far parte della sigla terroristica Ansar Beit al-Maqdis, il gruppo che poi si è trasformato nella Provincia del Sinai dello Stato Islamico quando è passato a militare nelle fila dell'Isis. Sia come sia, l'attacco alla sede della Sicurezza nazionale è stato di enorme violenza: l'autobomba ha lasciato un cratere nel selciato, la facciata dell'edificio è in parte crollata e anche i palazzi prospicienti sono rimasti seriamente danneggiati. Secondo una nota del ministero dell'Interno egiziano gli assalitori sono poi fuggiti a bordo di una motocicletta. Stando al dipartimento della Sanità di Qalyubiyya la maggior parte dei feriti non è in gravi condizioni. Molti, ha aggiunto la fonte alla Mena, sono stati dimessi dagli ospedali; tra i feriti ci sono anche sei poliziotti. L'attentato avviene a pochi giorni dalla promulgazione di severe leggi anti-terrorismo volute dal presidente Sisi e definite da molti osservatori come 'liberticide'. "L'Ue - ha dichiarato un portavoce dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini - sta con fermezza al fianco del governo e del popolo d'Egitto nell'affrontare il terrorismo".

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