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Siria: in 4 anni di guerra sparite 83% delle luci

Siria: in 4 anni di guerra sparite 83% delle luci

Lo rivelano in modo drammatico le immagini satellitari

12 marzo 2015, 17:16

Redazione ANSA

ANSACheck

Siria: in 4 anni di guerra sparite 83% delle luci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Siria: in 4 anni di guerra sparite 83% delle luci - RIPRODUZIONE RISERVATA
Siria: in 4 anni di guerra sparite 83% delle luci - RIPRODUZIONE RISERVATA

A 4 anni dall’inizio del conflitto, l’83% di tutte le luci in Siria si è spento, rivela la Coalizione #WithSyria, formata da 130 organizzazioni umanitarie tra cui Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.

La sconcertante realtà è emersa dall’analisi di alcune immagini satellitari, effettuata dagli scienziati dell’Università di Wuhan in Cina, in collaborazione con la Coalizione: dal marzo 2011 il numero delle luci visibili di notte in Siria si è ridotto fin quasi – in alcune zone del Paese – alla sparizione totale di esse

Milioni i bambini colpiti dal conflitto, sono 5,6 milioni quelli che hanno assoluto bisogno di aiuto. Per questo la coalizione #WithSyria - a cui Save the Children aderisce - ha diffuso il toccante video "Afraid of the Dark" insieme a una petizione indirizzata ai leader mondiali, perché sia riaccesa la luce e la speranza nel paese precipitato nell’orrore di un conflitto sempre più devastante: oltre 200mila persone sono morte dall’esplosione della crisi e 11 milioni di persone, una cifra impressionante, ha dovuto abbandonare le proprie case.


Il video virale, ideato dall’ Agenzia Don’t Panic, (la stessa che ha realizzato nel 2014 il video Most Shocking Second a Day sulla guerra in Siria che ha realizzato oltre 45 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo) - inizia con l’immagine di un adolescente siriano che vive una vita confortevole, con poco da temere eccetto il buio. Solo dopo ci si rende conto che in realtà sta vivendo un flashback di quattro anni prima. Oggi è un uomo di 17 anni che fa il possibile per salvare altre giovani vittime del conflitto dal buio che li circonda.

GUARDA IL VIDEO DA YOUTUBE

 “Dal 2011, il popolo siriano e i suoi milioni di bambini sono stati catapultati in un buio angoscioso, deprivato, impaurito e addolorato per la perdita di familiari, persone care, amici, e del paese che tutti conoscevano. Dobbiamo fare luce sulla più grande crisi umanitaria dalla seconda guerra mondiale, una crisi che la comunità internazionale non ha finora saputo affrontare lasciando milioni di bambini e le loro famiglie senza aiuti e protezione,” ha dichiarato Valerio Neri Direttore Generale di Save the Children Italia. 

“Benché nel 2014 il Consiglio di Sicurezza dell’ ONU abbia adottato 3 risoluzioni per l’adozione di misure che garantissero protezione e assistenza ai civili siriani, il 2014 è stato l’anno peggiore di questa terribile guerra con migliaia di morti, milioni di persone sfollate e milioni di bambini e adulti in condizione di estremo bisogno all’interno del paese ma solo in parte raggiunti dagli aiutiche gli operatori umanitari cercano comunque, a rischio della vita, di portare a chi ne ha bisogno. ”, aggiunge Valerio Neri, commentando la la diffusione del nuovo rapporto “Failing Syria”, redatto da Save the Children con Oxfam, il Consiglio Norvegese per i Rifugiati e altre organizzazioni, per denunciare con forza il fallimento totale delle parti in conflitto e delle potenze internazionali nella applicazione delle risoluzioni Onu.

Unendo la propria voce a quella delle altre Ong e alla Coalizione #WithSyria, Save the Children chiede che si faccia il massimo per “riaccendere le luci” in Siria: privilegiando una soluzione politica incentrata sul rispetto dei diritti umani; potenziando la risposta umanitaria per la popolazione siriana, e in particolare i bambini, all’interno del Paese, e all’esterno dove vivono milioni di rifugiati, inclusa l’accelerazione dei programmi di re-insediamento. insistendo sulla richiesta di cessazione degli attacchi sui civili delle parti coinvolte nel conflitto e sulla richiesta che venga consentita la distribuzione degli aiuti umanitari.

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