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Tre sospetti confessano omicidio del ragazzo palestinese

Tre sospetti confessano omicidio del ragazzo palestinese

I tre avrebbero anche ricostruito, passo dopo passo, la dinamica dell'omicidio.

GERUSALEMME, 07 luglio 2014, 18:00

Redazione ANSA

ANSACheck

Scontri a Gerusalemme est © ANSA/EPA

Scontri a Gerusalemme est © ANSA/EPA
Scontri a Gerusalemme est © ANSA/EPA

Tre dei sospetti nell'uccisione del ragazzo palestinese avrebbero confessato il delitto. Lo riportano sia Haaretz sia Ynet secondo i quali i tre avrebbero anche ricostruito, passo dopo passo, la dinamica dell'omicidio.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha espresso oggi a Hussein Abu Khdeir, padre del ragazzo palestinese ucciso, "lo shock dei cittadini israeliani e mio per il terribile omicidio di suo figlio". "L'assassinio di suo figlio e' spregevole e inaccettabile per ogni persona", ha detto Netanyahu parlando con il genitore della giovane vittima. 

"Ci siamo mossi immediatamente per trovare i colpevoli che saranno portati in giudizio e perseguiti a pieno peso dalla legge" ha assicurato il premier israeliano al padre del ragazzo ucciso. "Respingiamo - ha aggiunto Netanyahu - ogni comportamento violento".

In una ulteriore nottata di raid israeliani su Gaza e di lanci di razzi verso il Neghev sono rimasti uccisi complessivamente nove miliziani palestinesi: sette del braccio armato di Hamas, e due di al-Fatah. I loro funerali avranno luogo nel primo pomeriggio, separatamente, a Rafah e nel campo profughi di el-Bureij.

Hamas accusa Israele di aver innescato la spirale di violenza. "La Resistenza è pronta a tutto", ha avvertito un portavoce.

"Non rimarremo in silenzio di fronte a questo crimine odioso, porteremo il caso (di Mohammed Abu Khdeir, ndr) al cospetto delle organizzazioni internazionali". Lo ha dichiarato - secondo la Wafa - il leader palestinese Abu Mazen incontrando oggi a Ramallah i genitori del ragazzo palestinese rapito e ucciso da estremisti ebrei. Hussein Abu Khdeir ha chiesto che il caso di suo figlio sia portato ad una corte di giustizia internazionale per "ottenere che gli assassini vengano puniti".

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