Siparietto con una scolaresca di
Capri per il ministro degli Esteri Antonio Tajani nella hall
dell'hotel Quisisana che ospita i lavori del G7. Accompagnati
dalle insegnanti, gli alunni di una scuola elementare - una
dozzina in tutto - hanno posato per le foto di rito impugnando
le bandiere dei sette Paesi che partecipano al vertice più
quella arcobaleno della pace.
"Meglio fare le foto che andare a scuola, vero ragazzi?" - ha
scherzato il titolare della Farnesina, per poi chiedere per
quale squadra tifassero e soffermandosi sui risultati dei club
italiani impegnati ieri sera nelle coppe europee di calcio.
Il titolare della Farnesina si è fatto intervistare dai bimbi
rispondendo alle loro domande sulla scelta di Capri per il
vertice ("perché Capri è un'sola bellissima - ha detto - e
siccome noi italiani siamo fieri di avere un'isola cosi bella,
abbiamo detto ai nostri amici che vengono da tutte le parti del
mondo di venire a vederla") e che mestiere facesse prima di fare
il ministro ("il giornalista" la risposta). Un altro bambino gli
ha chiesto come si chiamasse: "Antonio, Totò, Tonino come mi
vuoi chiamare?". Prima che il ministro abbandonasse la sala gli
è stata segnalata tra gli scolari la presenza di un bambino di
origine ucraine di 9 anni. Tajani ha allora fatto chiamare il
ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba - che nel frattempo
era in un'altra sala dell'hotel. Al ministro - di cui oggi
ricorre il compleanno - il bimbo, che è in Italia da sette anni,
ha rivolto gli auguri di buon compleanno raccontando la sua
storia e ricevendo in cambio un caloroso abbraccio dal ministro
e dall'ambasciatore ucraino in Italia.
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