Barbados ha annunciato la sua
intenzione di rimuovere la regina Elisabetta del Regno unito
come capo dello stato insulare dei Caraibi e diventare una
repubblica entro novembre del prossimo anno, come nuovo passo
per superare il suo passato coloniale.
La decisione è stata ufficializzata nel cosiddetto "Discorso
del trono", pronunciato a nome del primo ministro Mia Mottley
dalla governatrice generale dell'isola Sandra Mason in occasione
della cerimonia di apertura del parlamento martedì.
Più di mezzo secolo dopo aver ottenuto l'indipendenza dalla
Gran Bretagna, "è giunto il momento di lasciarci completamente
alle spalle il nostro passato coloniale", ha detto Mason.
"I barbadiani vogliono un Capo di Stato barbadiano", ha
detto. "Questa è la massima dichiarazione di fiducia in chi
siamo e in ciò che siamo in grado di ottenere". Mason ha
affermato che "Barbados farà il prossimo passo logico verso la
piena sovranità e diventerà una Repubblica entro le celebrazioni
del nostro 55esimo anniversario di indipendenza", che sarà il 30
novembre 2021.
"Avendo raggiunto l'indipendenza più di mezzo secolo fa, il
nostro paese non può avere dubbi sulla sua capacità di
autogoverno", ha sottolineato Mason.
Interpellato su queste dichiarazioni, un portavoce di
Buckingham Palace ha dichiarato che "questa è una questione che
riguarda il governo e il popolo di Barbados".
La regina Elisabetta è il capo di stato del Regno Unito e di
altri 15 paesi che in precedenza erano governati dalle autorità
britanniche, dove è rappresentata dal governatore generale. Tali
Paesi sono Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Barbados,
Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova
Guinea, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e
Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu.
Diverse nazioni hanno rimosso lo status di capo di stato per
la regina del Regno Unito a seguito della loro indipendenza, pur
rimanendo parte del Commonwealth, con Mauritius l'ultimo Paese a
diventare una repubblica nel 1992.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA