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L'Oms Europa avverte: non è ora di allentare le restrizioni

L'Oms Europa avverte: non è ora di allentare le restrizioni

Il timore per l'africa, oltre diecimila casi e 500 vittime

ROMA, 09 aprile 2020, 11:30

Redazione ANSA

ANSACheck

Sudafrica © ANSA/EPA

Sudafrica © ANSA/EPA
Sudafrica © ANSA/EPA

Non è il momento di allentare restrizioni, anzi bisogna raddoppiare e triplicare gli sforzi. Avvertimento dall'Oms Europa, che mette in guardia dai segnali positivi in alcuni Paesi. I contagi continuano ad aumentare, spiega, portando il numero di casi confermati a 687.236 fino a questa mattina, con 52.824 decessi. L'organizzazione sanitaria avverte inoltre che hanno superato quota 10mila i casi in Africa ed i decessi sono oltre 500. E mentre il virus qui è stato lento ad arrivare rispetto ad altre parti del mondo, l'infezione è poi cresciuta esponenzialmente e continua a diffondersi. Il virus, spiega l'Oms, ha raggiunto il continente africano attraverso viaggiatori di ritorno provenienti da Asia, Europa e Stati Uniti. Il primo caso di Covid è stato registrato in Egitto il 14 febbraio. Da allora, un totale di 52 Paesi africani ha riportato casi. Ma se inizialmente i contagi erano circoscritti principalmente nelle capotali e grandi città, "un significativo numero di Paesi in Africa sta ira segnalando casi - avverte l'Oms - in molte province". L'Oms esprime quindi "preoccupazione" per l'impatto della pandemia su Paesi con "sistemi sanitari fragili" e che vivono "emergenze complesse". Per questo, è il monito dell'Oms, "la comunità internazionale dovrebbe estendere a questi Paesi un supporto tecnico e finanziario, per migliorare le capacità di risposta e minimizzare la diffusione dell'epidemia". Forte l'appello dell'Organizzazione mondiale della Sanità: "Alcuni Paesi in Africa non hanno adeguati rifornimenti per le unità di cura intensiva come letti, respiratori e personale addestrato. È critico che i Paesi facciano tutto quello che possono perché l'epidemia non si intensifichi ulteriormente e ciò significa una forte risposta di salute pubblica dai governi e ogni parte della società". L'Oms ricorda quindi il proprio impegno in Africa per fornire dispositivi essenziali, addestrare gli operatori sanitari e predisporre piani di indirizzo rispetto alla "sfida" preoccupante dei contesti locali. "Stiamo anche lavorando - sottolinea l'organizzazione - per assicurare un'equa distribuzione di materiali e dispositivi essenziali ai Paesi con minori entrate, inclusi quelli africani".

Ops: 'Le prossime settimane aumento morti in America Latina'  - L’Organizzazione panamericana della Salute (Ops), ufficio regionale dell’Oms per le Americhe, ha stimato che il numero di decessi per Covid-19 aumenterà nelle prossime settimane in America Latina. Secondo quanto riportato dai media regionali, Carissa Etienne, direttrice dell’Ops, ha affermato che la fine di aprile e l'inizio di maggio saranno le date chiave nell'evoluzione dell’emergenza. “In soli sette giorni abbiamo visto come i casi e i morti sono raddoppiati nella nostra regione, motivo per cui esorto i governi a prepararsi e rispondere con la stessa velocità. La situazione peggiorerà prima di migliorare, e tutti dobbiamo essere pronti al fatto che le prossime settimane saranno ancora più difficili", ha dichiarato Etienne. Secondo l’Ops, l’evoluzione della pandemia nella regione dipenderà dalle misure adottate da ogni nazione per fermare la diffusione del virus. "Naturalmente, tutto ciò dipende da quanto i paesi rispetteranno il distanziamento sociale, se saranno disposti a continuare con queste misure, se avranno abbastanza operatori sanitari e abbastanza letti d’ospedale, in particolare nelle unità di terapia intensiva, e se avranno abbastanza respiratori e dispositivi di protezione individuale", ha detto Etienne durante una conferenza stampa in videoconferenza. Etienne ha dichiarato di non avere un elenco di paesi latinoamericani che seguono le raccomandazioni dell’Ops e dell’Oms, ma ha espresso preoccupazione per le decisioni del Nicaragua in merito a Covid-19. "Siamo preoccupati per la mancanza di distanziamento sociale, la convocazione di riunioni di massa. Siamo preoccupati per i test, il monitoraggio dei contatti, il modo in cui vengono segnalati i casi", ha affermato la direttrice Ops

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