Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Spagna: l'astensione di Erc dà il via libera al governo Sanchez

Spagna: l'astensione di Erc dà il via libera al governo Sanchez

Ma la Sinistra catalana strappa un tavolo negoziale su Catalogna

02 gennaio 2020, 21:10

Redazione ANSA

ANSACheck

Pedro Sanchez (archivio) © ANSA/EPA

Pedro Sanchez (archivio) © ANSA/EPA
Pedro Sanchez (archivio) © ANSA/EPA

La Spagna ha (quasi) un governo: lo guiderà Pedro Sanchez e sarà formato dall'alleanza fra i suoi socialisti e la sinistra antisistema di Podemos di Pablo Iglesias, più i nazionalisti baschi del Pnv. La fumata bianca, attesa dopo mesi di impasse e quattro elezioni anticipate in quattro anni, è stata permessa dalla sinistra indipendentista catalana dell'Erc, il cui Consiglio nazionale in serata ha approvato a stragrande maggioranza il voto di astensione dei suoi 13 deputati.

E che consentirà a Sanchez di avere la maggioranza al voto di fiducia (che in Spagna si chiama "investitura"), calendarizzato il 7 gennaio. Ma avrà un prezzo politico: il riconoscimento del "conflitto catalano" come "politico", e non più solo come crimine istituzionale. Conflitto che andrà quindi risolto con un "tavolo negoziale bilaterale", che non preveda "veti" su alcuna proposta, come è scritto nero su bianco nell'accordo Erc-Psoe, di cui il quotidiano El Pais ha anticipato il testo. Quindi, si presume, neanche un'eventuale riproposta del "referendum sull'autodeterminazione" della Catalogna, dopo quello unilateralmente convocato dalla Generalitat di Barcellona e finito con una sequela di arresti e condanne, tra cui quella del leader dell'Erc, Oriol Junqueras. I repubblicani catalani hanno chiesto che il tavolo abbia come condizioni che il negoziato sia fra 'governi', non abbia preclusioni o argomenti tabù e abbia invece un calendario di lavori. Concessioni non da poco strappate ai socialisti di Sanchez, che nella campagna per le elezioni politiche di novembre avevano ostentato intransigenza nei confronti dell'indipendentismo catalano.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza