Era stato ribattezzato "il predatore di Wimbledon" e 'incoronato' dalla stessa polizia britannica come "il migliore fra i migliori" nell'arte criminale della rapina e dei furti solitari in casa. Inafferrabile per anni nelle sue scorribande vellutate fra le residenze di ricchi e famosi nel lussuoso sobborgo londinese di Wimbledon. Alla fine però è caduto anche lui: Astrit Kapaj, 43 anni, albanese d'origine e residente con moglie e due figli alla periferia di Manchester, è stato condannato oggi a 14 anni di reclusione dai giudici della corte londinese di Kingston. L'uomo - a cui alcuni detective avevano dato il nome 'd'arte' di Coppi, in memoria della leggenda del ciclismo italiano, non si sa per la sua caratura di fuoriclasse dello scasso o perché qualche volta si spostasse in bicicletta - si è dichiarato colpevole di 26 colpi realizzati in una decina d'anni, incluse le intrusioni nelle dimore di celebrità come il tennista tedesco Boris Becker o il calciatore francese Nicholas Anelka. Ma gli investigatori sospettano ne abbia in realtà commessi più di 250. La sua tecnica consisteva nel rubare pochi oggetti di valore e somme limitate di denaro ogni volta. Non senza riparare eventuali danni a porte e finestre, in modo da rendere meno immediata la scoperta dei furti. Il suo punto debole è stato tuttavia il gioco d'azzardo, divenuto una mania fino a fargli sperperare l'intero bottino della carriera. Una carriera a cui il giudice Peter Lodder ha voluto rendere comunque in qualche modo 'omaggio': definendo Kapaj "un ladro d'appartamenti seriale, professionale, tenace e sofisticato".
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