Benyamin Netanyahu insiste: le
decine di palestinesi uccisi nelle proteste recenti nella
Striscia di Gaza, al di là della barriera che chiude il confine
con Israele, sono stati colpa di Hamas e solo di Hamas, che -
nelle sue parole - "voleva che morissero".
Impegnato in un incontro pubblico a Londra dopo i colloqui di
ieri con Theresa May e Boris Johnson al termine d'una missione
europea incentrata soprattutto sul dossier Iran, il premier
israeliano è stato oggi pressato sui fatti di Gaza da alcune
persone dell'uditorio. Ma ha rivendicato alle forze israeliane
di aver cercato di usare mezzi non letali contro i manifestanti
prima delle armi da fuoco. "Noi abbiamo provato con i cannoni ad
acqua, coi lacrimogeni e niente ha funzionato", ha detto,
sostenendo che a protestare non erano "dimostranti pacifici, ma
militanti di Hamas". Quindi, di fronte un'altra contestazione,
ha tagliato corto: "Abbiamo provato con altri modi e non ha
funzionato. Hamas voleva che morissero".
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