"Se avessimo preso di mira i
civili, Afrin sarebbe già caduta". Così il presidente turco
Recep Tayyip Erdogan, replicando alle accuse rivolte ad Ankara
di aver provocato la morte di numerosi civili nell'offensiva
contro l'enclave curdo-siriana di Afrin, giunta alla fase
cruciale dell'assedio al centro urbano, dopo oltre 50 giorni di
conflitto.
Ribadendo la volontà di eliminare "tutti i gruppi
terroristici assassini" non solo da Afrin ma anche da Manbij e
dal resto del nord della Siria, Erdogan ha aggiornato a 3.400 il
bilancio dei nemici "neutralizzati" (cioè uccisi, feriti o
catturati) ad Afrin secondo Ankara. Le cifre non sono
verificabili in modo indipendente sul terreno.
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