L'ex premier britannico Tony Blair
avrebbe avvertito i collaboratori del presidente Usa Donald
Trump sul fatto che gli agenti di Londra avessero spiato il team
dell'ex tycoon nel corso delle elezioni presidenziali. E' una
delle rivelazioni contenute nel libro di Michael Wolff, 'Fire
and Fury: inside the Trump White House", secondo quanto scrive
il Times. Blair, stando al giornale, era alla ricerca di un
incarico come inviato di Trump per il Medio Oriente. L'ex leader
Labour ha definito le rivelazioni "completamente assurde" e
"senza alcuna base". Nel libro si parla di un incontro alla Casa
Bianca tra Blair, il genero del presidente Jared Kushner, e un
membro dello staff di Trump avvenuto nel febbraio 2017, il mese
successivo al suo insediamento. Fu allora, scrive Wolff, che
l'ex premier parlò del fatto che gli agenti britannici avevano
messo sotto sorveglianza il personale della campagna elettorale,
controllando telefonate e altre comunicazioni, forse perfino
quelle di Trump.
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