Il premier dell'Irlanda, Leo
Varadkar, canta vittoria dopo l'accordo preliminare del
negoziato sulla Brexit annunciato a Bruxelles: "abbiamo
conseguito tutto quello che miravamo a conseguire", twitta
stamane, pur avvertendo che "non si tratta della fine" del
processo negoziale, bensì "della fine dell'inizio".
Soddisfazione, dalla trincea opposta, pure per gli unionisti
nordirlandesi del Dup, alleati del governo conservatore
britannico di Theresa May, che lunedì avevano fatto saltare una
prima bozza d'intesa. Rispetto a quel testo sono stati fatti
"progressi sostanziali", commenta la leader del Dup, Arlene
Fostere. Innanzitutto - nota - "non c'é più il cosiddetto
'status speciale' per l'Irlanda del Nord" invocato dai
repubblicani. E' garantito anche che "l'Irlanda del Nord non
sarà separata costituzionalmente, politicamente, economicamente
o normativamente dal resto del Regno Unito"; che ne seguirà la
sorte dopo la Brexit; e che non vi saranno barriere commerciali
fra l'Ulster e il "mercato interno" Gb.
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