/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Migranti: Juncker-Tusk per aumento fondi

Migranti: Juncker-Tusk per aumento fondi

Presidente Consiglio Europeo elogia l'impegno dell'Italia

BRUXELLES, 20 ottobre 2017, 09:53

Redazione ANSA

ANSACheck

Gentiloni arrivato al vertice Ue, bilaterale con Juncker - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gentiloni arrivato al vertice Ue, bilaterale con Juncker - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gentiloni arrivato al vertice Ue, bilaterale con Juncker - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - La riforma del regolamento di Dublino ha fatto un primo, importante passo avanti con l'approvazione di un testo da parte della Commissione libertà civili dell'Europarlamento che supera il principio del Paese di arrivo dove il richiedente asilo deve restare. Ma la strada resta tutta in salita perché il provvedimento deve ancora passare all'esame del Consiglio. E molti Paesi, come si è potuto constatare anche in occasione del vertice europeo di oggi, restano contrari a qualsiasi forma di condivisione del problema. Un'opposizione che ha il suo 'zoccolo duro' nel gruppo di Visegrad formato da Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia.

In ogni caso per il presidente del Pe, Antonio Tajani, il via libera giunto dalla commissione è "fondamentale per l'asilo Ue solidale. Ora - ha aggiunto - tocca agli Stati membri fare presto la loro parte. Così com'è Dublino non solo è ingiusto ma anche inefficace, come ha dimostrato la recente crisi dei migranti". Una posizione, quella del Pe, condivisa da Pd e da Ong come Migrantes e Amnesty International. In particolare Amnesty, in una nota, ha sottolineato come il voto del Pe apra "la strada a un sistema che ridà dignità ai richiedenti asilo riconoscendo come prioritari i ricongiungimenti familiari e l'equa distribuzione tra Paesi membri".

Non tutti i gruppi politici la pensano però allo stesso modo. Lega Nord e M5S hanno votato contro in commissione. "La riforma del Regolamento di Dublino III non migliorerà la situazione dell'Italia", ha detto il vicesegretario leghista Lorenzo Fontana. "L'entusiasmo con cui l'establishment europeo sta accompagnando questo voto è totalmente fuori luogo". Per Laura Ferrara (M5S), "non c'è nulla da festeggiare. Si tratta di un vergognoso passo indietro, non viene introdotto un meccanismo automatico per i ricollocamenti e, anzi, tutti i migranti economici resteranno dove arrivano". Sia come sia, a dare il polso della situazione esistente in sede di Consiglio Ue, dove contano i voti dei singoli Paesi, è stato il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, secondo il quale il sistema delle quote obbligatorie per la ripartizione dei richiedenti asilo tra i partner europei "non ha futuro". A meno che non si voglia creare una frattura insanabile con i Paesi di Visegrad, ma forse anche con altri nordici - come i baltici - che non gradiscono il sistema.

Anche alla luce di queste difficoltà, e per cercare di evitare le 'doppie volocità', Tusk ha presentato ai leader Ue riuniti a Bruxelles per il consueto summit di ottobre una 'road map' in base alla quale una decisione sulla riforma di Dublino dovrebbe arrivare solo a maggio-giugno del 2018. Limitandosi per ora, nelle conclusioni che saranno diffuse al termine del vertice, a dare il benvenuto ai progressi fatti e invitando ad andare avanti sulla strada intrapresa per arrivare a un accordo "con un giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza