"Ci hanno comunicato che siamo in
detenzione amministrativa, non sappiamo cosa succederà adesso ma
per ora ci stanno trattando bene e non c'è stata nessuna
violenza". Lo ha detto l'attivista italiano Yuri Guaiana
raggiunto telefonicamente dall'ANSA nella caserma della polizia
a Mosca dove è stato portato assieme ad altri 4 attivisti russi
in seguito all'arresto. Guaiana ha aggiunto che lui e gli altri
4 sono stati fermati dalla polizia vicino alla procura generale
di Mosca dove erano diretti per consegnare le firme della
petizione sui gay in Cecenia.
"Eravamo a circa 3-400 metri dalla procura con degli
scatoloni per consegnare le firme che abbiamo raccolto, due
milioni, quando siamo stati avvicinati da alcuni poliziotti che
ci hanno chiesto dove stavamo andando. Siamo stati fermati e
portati in una delle loro camionette. Ci hanno requisito tutto
il materiale che avevamo con noi, poi siamo stati trasferiti
dove siamo adesso", ha raccontato ancora Guaiana all'ANSA.
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