C'è maretta fra la Russia e la
Bielorussia. Mosca ha infatti deciso di introdurre dei
check-point al confine fra i due paesi, nelle regioni di
Bryansk, Smolensk e Pskov, per effettuare controlli alla
frontiera (che ufficialmente non esiste dal 1995, in quanto
Russia e Bielorussia farebbero parte di una sorta di Stato Unico
fratello). La decisione ha fatto infuriare il presidente di
Minsk, Alexander Lukashenko, secondo cui i controlli
"danneggeranno le relazioni bilaterali tra i due paesi".
Per capire come stanno le cose, è necessario fare un passo
indietro. La Bielorussia in luglio ha deciso di abolire i visti
per i cittadini di circa 80 nazioni, Ue e Usa inclusi, sebbene
con forti restrizioni: per viaggi fino a 5 giorni e solo se il
punto d'ingresso è l'aeroporto internazionale di Minsk. Per
Mosca è un nervo scoperto: la questione dell'abolizione dei
visti tra Russia e Unione Europea è infatti annosa e lontana
dall'essere risolta. Da ciò l'istituzione dei 'check-point della
discordia'.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA