Brusali, Oumbarlig, Bjorksnas. I nomi
dei mobili Ikea sono incomprensibili a chi non parla lo svedese
e, il più delle volte, impronunciabili tanto che sui social
media fioccano gruppi in tutto il mondo che da anni si
interrogano sul perché di tanta oscurità. La risposta l'ha
fornita la sorella di Ingvar Kamprad, uno dei fondatori del
gigante svedese, in un'intervista a Quartz.
Ai suoi albori Ikea era a gestione familiare, a lei fu
affidato l'incarico di attribuire i nomi ai mobili e insieme con
il fratello elaborò una strategia utilizzata ancora oggi in
tutti gli store del mondo. Poiché Ingvar era dislessico e aveva
difficoltà a ricordare i codici dei prodotti ebbe l'idea di
associare ad ogni mobile oggetti familiari a cui fosse in grado
di risalire. Ad esempio tutti gli articoli per il bagno hanno
nomi di laghi svedesi, alle librerie sono stati dati nomi di
professioni o nomi propri maschili, incluso lo scaffale forse
più famoso al mondo 'Billy' chiamato così in onore di un
impiegato Billy Likjedhal.
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