Secondo fonti dell'agenzia
pietroburghese Fontanka, sarebbe partita dal ministro della
Difesa russo Serghiei Shoigu la richiesta di liquidare il gruppo
di hacker Shaltai Boltai, accusati di sottrarre documenti
sensibili a funzionari e manager russi di altissimo livello
(compreso il premier Dmitri Medvedev) per pubblicarli o venderli
online al miglior offerente. Il gruppo di pirati informatici
avrebbe ottenuto informazioni segrete anche con l'aiuto di
alcuni alti ufficiali dei servizi di sicurezza russi (Fsb) che
sono stati arrestati recentemente con l'accusa di ''alto
tradimento''. Shoigu - secondo Fontanka - avrebbe deciso di far
intervenire l'Fsb nel 2015, dopo che il gruppo mise in vendita
documenti che riguardavano l'ex capo del dipartimento delle
costruzioni del ministero della Difesa, Roman Filimonov. Il
pacchetto era stato 'quotato' 350 bitcoin, ma con uno sconto del
50% per il controspionaggio del ministero della Difesa.
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