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Migranti, al via team speciali Frontex per rimpatri

Migranti, al via team speciali Frontex per rimpatri

Le squadre saranno impiegate a sostegno degli Stati membri

10 gennaio 2017, 15:24

Redazione ANSA

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Migranti: al via team speciali Frontex per rimpatri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Migranti: al via team speciali Frontex per rimpatri - RIPRODUZIONE RISERVATA
Migranti: al via team speciali Frontex per rimpatri - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Ue accelera sui rimpatri dei migranti con speciali squadre di intervento dell'agenzia europea delle Guardie di frontiera e guardacoste - Frontex. L'agenzia lancia formalmente l'iniziativa, con uno staff composto da 690 persone tra esperti e scorte. Le squadre saranno impiegate a sostegno degli Stati membri per coordinare ed organizzare le operazioni di rimpatrio e collaborare con i Paesi Terzi che dovranno riammetterli.

"Assicurare il rimpatrio di migranti irregolari che non soddisfano le condizioni di ingresso e permanenza nell'Ue e ridurre gli incentivi per l'immigrazione irregolare sono componenti essenziali di una politica migratoria che funziona bene", afferma il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos. L'agenzia avrà ora a disposizione strumenti aggiuntivi per fornire agli Stati membri supporto pratico e assistenza sul terreno. In casi urgenti, le squadre potranno essere impiegate sia su richiesta dello Stato membro (che resta responsabile per i rimpatri) o su iniziativa dell'agenzia.

Galantino: no ai Cie se luoghi di reclusione  - La Conferenza episcopale italiana afferma il suo "no" alla riapertura dei Cie "se questi dovessero continuare ad essere di fatto luoghi di trattenimento e reclusione" e "senza tutele fondamentali" per i migranti. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, in una conferenza stampa.

Galantino sottolinea che i Cie, così come erano concepiti, "rischiano di alimentare fenomeni di radicalizzazione" e di rendere ancora più fragile la posizione dei "migranti più indifesi e meno tutelati". La Cei lascia una porta aperta al governo che ha annunciato che i centri di identificazione ed espulsione avranno natura e funzione diverse. "L'importante - ha commentato Galantino - è che non diventino parcheggi abusivi e mal gestiti". Il segretario generale della Cei dice invece "sì all'identificazione dei migranti che arrivano tra noi, anzitutto per un'accoglienza attenta alla diversità delle persone e delle storie, pronta a mettere in campo forme e strumenti rinnovati di tutela e accompagnamento che risultano una sicurezza per le persone migranti e per la comunità che accoglie".

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